Grande partecipazione di pubblico il 21 novembre al Teatro Carlo Felice di Genova per la presentazione del libro di Juan Gonzalo Rocha “Allende Massone. Il punto di vista di un profano”, edito da Mimesis. Patrocinata dal Comune di Genova, l’iniziativa del Grande Oriente d’Italia ha riscosso successo e stimolato l’interesse dei presenti sui contenuti del libro, magistralmente esposti dai relatori in programma, e sull’istituzione massonica. Sono intervenuti lo storico e Gran Maestro Aggiunto Santi Fedele dell’Università di Messina; Danilo Manera, docente all’Università di Milano e Gian Mario Cazzaniga dell’ateneo di Pisa. Ha moderato Giuseppe Sciortino, giornalista di Primocanale, primo network televisivo ligure. Carlo Alberto Melani, presidente del Collegio Circoscrizionale della Liguria, organizzatore dell’evento, curato nei particolari dalla Commissione Cultura, ha aperto i lavori salutando i presenti, tra loro la Console dell’Ecuador Esther Cuesta Santana, e comunicando i messaggi augurali del Console del Cile Guillermo Martinez Spikin e dell’Ambasciatore cileno Fernando Ayala. Prima di entrare nel vivo dei lavori il presidente Melani, a pochi giorni dai tragici fatti di Parigi, ha espresso il cordoglio del Grande Oriente per le vittime e la condanna di questo come di altri eventi che sono manifestazione dell’intolleranza e di estremismi di ogni tipo. Ai relatori il compito di illustrare il saggio di Rocha che evidenzia la figura di Allende massone e i valori liberomuratori che hanno condizionato l’attività di politico e statista di uno degli uomini più amati in Cile. Il pubblico all’auditorium del Carlo Felice ha reagito con entusiasmo al convegno e ha dato vita in chiusura a un vivace dibattito.
Salvador Allende nella storia
Salvador Allende entrò in Massoneria il 16 novembre 1935 nella Loggia Progreso (4) di Valparaiso, fondata dal nonno Ramon Allende Padin che era stato Gran Maestro della Gran Loggia del Cile nel 1884. Il 27 ottobre 1937 Allende ottenne il grado di Compagno e il 31 ottobre 1945 quello di Maestro nella Loggia Hiram (65) di Santiago dove ormai viveva con l’intensificarsi della sua attività politica. Appartenne alla Loggia Hiram per 37 anni, fino alla sua tragica morte. Nel suo testamento massonico, all’atto dell’iniziazione, si legge (le sue parole sono tra virgolette):
1) Quali sono i doveri dell’uomo verso i suoi simili? “L’uomo è solo un ingranaggio del conglomerato sociale, per questo, la sua vita dev’essere al servizio dei suoi simili”
2) Quali sono i doveri verso te stesso? “Organizzare l’esistenza avendo chiari gli obblighi, i doveri e i diritti, questi ultimi legati ai doveri e ai diritti degli altri.
3) Quale memoria di te stesso vorresti lasciare dopo la morte? “Quella di aver compiuto gli obblighi che mi fossi imposto, quella di essere stato utile alla società avendo concorso alla suo perfezionamento spirituale, morale e materiale”.
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