Giuseppe Petroni, 12-05-1880/16-01-1885
Giurista e patriota, Giuseppe Petroni nacque a Bologna il 25 febbraio 1812. Avviato dai genitori al sacerdozio, dopo gli studi liceali in un collegio di barnabiti si iscrisse nella facoltà di giurisprudenza dell’università di Bologna dove conseguì la laurea in legge nel 1833. Nonostante gli studi religiosi Petroni abbracciò le idee libertarie repubblicane ed entrò nella Giovine Italia e poi nella setta carbonara degli Apofasimeni che una volta scoperta gli causò l’arresto. Processato, fu rimesso in libertà e decise di trasferirsi a Roma dove cominciò a praticare l’attività forense. Qui si distinse per la sua professionalità: nel 1845 diventò avvocato della Sacra Rota e nel gennaio 1847 fu nominato “aggiunto” alla Procura dei poveri dove acquisì grande popolarità per aver difeso numerosi imputati per questioni politiche. Fervente mazziniano, nella Repubblica Romana, ricoprì il ruolo di “sostituto” tentando di riformare le istituzioni giudiziarie romane. Esaurita l’esperienza repubblicana riprese l’incarico alla Procura dei poveri che mantenne fino alla restaurazione del governo pontificio. Il suo attivismo mazziniano continuò assiduamente fino a organizzare un moto rivoluzionario nel 1853 che da Roma doveva estendersi in tutta Italia. L’insurrezione fu sventata e Giuseppe Petroni fu arrestato e condannato a morte, pena poi commutata all’ergastolo, scontata prima nel forte di Paliano a Civita Castellana e poi in quello di San Michele a Roma. Fu liberato il 21 settembre 1870 dalle truppe italiane entrate in città, il giorno prima, dalla Breccia di Porta Pia. Riprese l’attività di avvocato e proseguì quella politica mai interrotta tanto che Giuseppe Mazzini gli offrì la direzione del giornale “La Roma del Popolo” in cui continuò a esprimere le sue idee. Mazzini lo incaricò anche di organizzare e presiedere il XII congresso delle società operaie realizzato a Roma nel novembre 1871 e che si concluse con l’approvazione di quel Patto di fratellanza che rappresentò l’atto di nascita del movimento operaio democratico in Italia. Fu in corrispondenza anche con Giuseppe Garibaldi. Militò nel partito Repubblicano, ma rifiutò ogni incarico parlamentare. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Terni, città in cui visse la figlia Erminia che andò sposa al patriota ternano Augusto Fratini.
La sua esperienza liberomuratoria inizia nel 1871, nella Loggia Roma e Costituente, la prima a Roma all’indomani della Breccia. Il 5 novembre 1873 Petroni fu uno dei fondatori della Loggia Universo di Roma (fondata a Firenze nel 1867) di cui fu subito maestro venerabile. Diventato Gran Maestro Aggiunto nel 1874, fu eletto Gran Maestro il 12 maggio 1880 e rimase in carica fino al 1° gennaio 1885. Nel frattempo, contribuì alla fondazione della Loggia Rienzi di Roma nell’aprile 1881 e per i primi due anni ne fu maestro venerabile lasciando poi il maglietto al figlio Raffaele. Nel 1880, sotto la sua gran maestranza, il Grande Oriente acquistò un’area cimiteriale nel Campo Verano di Roma destinata a custodire le spoglie di Gran Maestri e Grandi Dignitari. Il Pantheon, ancora esistente, è situato nell’area del Pincetto nuovo (riquadro 52, n. 1, fila 97). Nei documenti d’archivio è identificato come “Tomba Adriano Lemmi”, dal nome dello storico Gran Maestro che all’epoca della gran maestranza Petroni ricopriva la carica di Gran Tesoriere e che perfezionò l’acquisto con il Comune di Roma per un’area cimiteriale da riservare alla Massoneria. Oggi, quello spazio suggestivo, accoglie le spoglie di illustri Liberi Muratori del Grande Oriente del lontano e recente passato. Il Fratello più antico è proprio il Gran Maestro Giuseppe Mazzoni che morì a Terni l’8 giugno 1888.