“Dobbiamo andare avanti, con coraggio”. È il messaggio lanciato dal Gran Maestro Stefano Bisi da Udine, dove ha partecipato al Seminario Massonico di Studi ‘in memoriam Antonio Celotti’ del Grande Oriente d’Italia organizzato dal Collegio Circoscrizionale del Friuli Venezia Giulia e dall’Associazione Culturale “Libero Pensiero” della città e che si è tenuto a Palazzo Kechler. “Futuro Chiama Italia. La battaglia delle idee contro gli interessi di parte”, il tema scelto per l’evento. E di futuro, ha parlato il Gran Maestro. Un futuro per costruire il quale la Massoneria si propone come laboratorio di speranza. Bisi, che ha auspicato un “nuovo illuminismo”, ha invitato tutti “a essere ottimisti, a non piangersi addosso”, a “non innalzare muri, ma a sviluppare un senso nuovo di comunità, basato sulla solidarietà, che oggi – ha sottolineato – è quello che manca“, ad andare “oltre lo scetticismo e lo sconforto“, cercando sempre di trovare la forza e l’energia dentro se stessi e di trasmetterle agli altri. E questo, ha rimarcato, “è anche il compito che spetta agli insegnanti, se non vogliono perdere i ragazzi e allontanarli dalla scuola“. Essere costruttivi è, dunque, l’approccio giusto.
“Non c’è notte tanto lunga – ha ricordato Bisi citando le parole pronunciate dal sindaco di Amatrice all’indomani del terribile terremoto di agosto – da impedire al sole di risorgere. Certo ci vuole coraggio, la paura non deve bloccarci“, ha aggiunto citando illustri esempi da seguire, come Nelson Mandela, Paolo Borsellino. “Il Grande Oriente – ha proseguito il Gran Maestro – è una Comunione massonica in grande salute, custode di memorie del passato, un bel passato, che oggi però deve diventare laboratorio di speranza. Dobbiamo essere una candela sempre accesa nella notte. L’anno prossimo – ha aggiunto – festeggeremo i 300 anni di Massoneria e lo faremo pensando ai 300 anni che ci sono davanti, che affronteremo con il cuore e con la ragione, guardando avanti con forza“.
Una “battaglia delle idee contro le molte sordità” è lo slogan che gli organizzatori hanno voluto lanciare per evidenziare l’attenzione della Massoneria alla svolta epocale che la società affronta con molta difficoltà. Perché “la Libera Muratoria è dalla parte dei cittadini, non delle banche e dei poteri forti”. “Nella odierna società – si legge nella brochure – dovrebbe albergare il senso della responsabilità, dell’impegno concreto per il lavoro, la giustizia sociale, i diritti. Impegno civico e responsabilità, perciò, come alternativa alla decadenza e impegno verso una nuova costruzione sociale, rispetto all’egoismo degli interessi di parte. Il Grande Oriente d’Italia non vuole sia cancellata l’idea di futuro”.
Nel dibattito che si è tenuto a Palazzo Kechler si sono confrontati vari esperti: Giovanni Maria Cecconi, esponente di punta del Grande Oriente d’Italia; Fulvio Salimbeni, docente di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Udine, il senatore Riccardo Mazzoni, vicepresidente della Commissione per la tutela e la promozione dei Diritti Umani, e Omar Chessa, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Sassari. A dare il via ai saluti il neo eletto presidente circoscrizionale del Friuli Venezia Giulia del Grande Oriente d’Italia, Guido Ricci, e il presidente delle logge udinesi Marco De Carli.
Al termine della serata sono state consegnate le due borse di studio bandite con il “Premio Antonio Celotti” – istituito nell’aprile 2010 con cadenza biennale e riservato a giovani laureati dell’ateneo udinese – dedicato al decano della Massoneria della regione, scomparso nel giugno del 2009 all’età di 103 anni. Antonio Celotti è autore del saggio “La Massoneria in Friuli. Prime ricerche sulla sua esistenza ed influenza”, pubblicato nel 1982 e aggiornato per il suo 100esimo compleanno. Pneumologo nella vita di tutti i giorni, Celotti dedicò la sua esistenza alla cura e alla ricerca medica, conciliando le sue numerose attività con gli impegni nel Grande Oriente d’Italia dove entrò diciannovenne. È considerato tra i promotori della rinascita culturale e intellettuale di Udine nel secondo dopoguerra.
Un commento a ““Avanti, con coraggio”. Il Seminario a Udine dedicato alla costruzione di una società migliore”