“Siamo 22.700 fratelli, il massimo storico per la nostra loggia. Sono convinto che, se ci fossero più massoni, avremmo meno conflitti sociali perché la nostra società si basa sul rispetto, sul dialogo e sul confronto”. Cinquantotto anni appena compiuti, giornalista del Corriere di Siena, il gran maestro Stefano Bisi ha evidenziato poi “l’evoluzione storica di una massoneria costretta a nascondersi nel Ventennio fascista e poi poco gradita in particolare dagli ambienti cattolici. Oggi, invece, le nostre sedi sono visibili, contiamo su un sito web dove sono presenti tutte le iniziative e non perdiamo occasione per confrontarci”. (…) Leggi l’articolo su La Prealpina del 17 ottobre 2015