Il 5 dicembre di 150 anni fa moriva il grande scrittore francese e libero muratore Alexandre Dumas, indimenticabile autore di romanzi come I tre moschettieri e Il conte di Montecristo. Suo padre, Thomas Alexandre Davy de La Pailleterie generale di Francia, che si distinse durante la Rivoluzione e che poi combattè al fianco di Napoleone, era nato da un nobile francese e da una schiava di Haiti- , per cui Alexander era per un quarto di origini africane. Rimasto orfano a tre anni, fu allevato in grandi ristrettezze dalla madre Marie-Louise Elisabeth Labouret , che gestiva un piccolo spaccio di tabacchi e per questo non potè seguire gli studi letterari come avrebbe voluto. Ben presto però lasciò Villers-Cotterêts, il paese dove era nato il 24 luglio 1802, per trasferirsi a Parigi, dove a 21 anni entrò come copista, grazie alla sua calligrafia, al servizio di Luigi Filippo, duca di Orléans (che in seguito divenne Re dei Francesi).
Tre anni dopo da una sua relazione con Catherine Labay nacque il figlio, al quale diede il suo stesso nome. E’ in questo periodo che cominciò a scrivere testi per il teatro e a proporli agli impresari e ai grandi attori dell’epoca. Il suo Henri III et sa cour (Enrico III e la sua corte), primo esempio di dramma romantico, fu rappresentato alla Comédie-Française nel 1829. Fu l’inizio di una serie di grandissimi successi teatrale e non. Dumas si cimentò anche con il romanzo storico. Le sue tre opere letterarie più note, La Regina Margot, I tre moschettieri e Il conte di Montecristo furono pubblicate a puntate sui giornali a partire dal 1844, suscitando una febbrile attesa tra i lettori per l’uscita del capitolo successivo e facendo registrare un’impennata di vendite alle fortunate testate che si erano assicurate la sua firma.
Amante dei viaggi, nel 1960 decise di ripercorre l’itinerario di Ulisse ed iniziò una crociera nel Mediterraneo, ma saputo che Giuseppe Garibaldi era partito per la Spedizione dei mille, lo raggiunse in Sicilia, via mare, in tempo per assistere da testimone alla battaglia di Calatafimi, che descrisse in un libro che pubblicò l’anno successivo. Dumas fu al fianco di Garibaldi nel giorno del suo ingresso a Napoli, dove venne iniziato in Massoneria nel 1862 nella loggia Fede Italica, e dove per tre anni, dal 1861 al 1864 ricoprì l’incarico di Direttore degli scavi e dei musei, che poi abbandonò per ritornare a Parigi. Morì nella villa disuo figlio Alexandre (l’autore de La signora delle camelie) a Puys, frazione di Neuville-lès-Dieppe il 5 dicembre.I suoi resti si trovano al Panthéon di Parigi.