XX Settembre 2024. L’allocuzione del Gran Maestro Seminario/Il testo in italiano, inglese e spagnolo

XX Settembre 2024 .La nostra battaglia oggi deve essere quella di mantenere in vita il prezioso patrimonio iniziatico trasmesso dai Liberi Muratori che ci hanno preceduto. E’ necessario un riorientamento dell’Ordine Massonico, da verticalizzare sull’asse della ‘scienza sacra’

Carissimi fratelli, anche a nome dei membri di Giunta voglio ringraziarvi per la vostra partecipazione a questa tornata che segna la ripresa dei lavori di tutte le officine della nostra Comunione. Ultimamente si può costatare un interesse crescente da parte dei fratelli

verso l’istituzione, un’attenzione che vale la pena cogliere per chiarire alcuni aspetti, sia in merito all’ambiente esterno che a quello interno alla Massoneria, tenendo conto che i due ambiti sono strettamente connessi tra loro.

Occorre prendere atto che il mondo profano è sempre più ostile all’idea stessa d’iniziazione, questo perché la maggior parte delle persone, essendo attratte dai continui cambiamenti di vario genere, tendono ad escludere la possibilità di concepire tutto ciò che trascende dalla pura contingenza. Per rendersene conto basta osservare il corso della storia recente, durante la quale sono avvenute importanti innovazioni tecnologiche, a partire dalla rivoluzione industriale fino a quella digitale, attraverso le quali gli individui, sempre più schierati a favore della continua modernizzazione del mezzo tecnologico, con il solo scopo di aumentare e velocizzare la propria “produttività”, hanno gradualmente abbassato lo sguardo verso la materia, affievolendo sempre più la consapevolezza di un ordine superiore della loro esistenza. Si può dire che la modernizzazione, che ha trovato le proprie radici nell’esaltazione dell’individuo e del suo ruolo di dominio nella società, ha innescato una vera e propria rivoluzione del pensiero umano, costituendo una solida base per lo sviluppo di una mentalità secondo la quale l’uomo, in forza della supremazia della ragione, poteva assicurarsi il ruolo di  protagonista  dell’inarrestabile progresso scientifico, economico e sociale. Attualmente è già in corso una nuova rivoluzione proiettata verso l’intelligenza artificiale, con il mezzo che da ausiliario potrebbe diventare dominante e con la possibilità di una reale atrofizzazione delle facoltà umane.

Per questi motivi si potrebbe dire che la contemporaneità si sta sempre più spingendo verso la “dissoluzione” della rete materialista che teneva uniti gli uomini, a vantaggio di una “società fluida”, aperta a favore di correnti di vario genere.

Gli effetti di questa mentalità si stanno riversando sulle masse, lasciandosi guidare, nell’illusione di possedere la libertà di scelta rafforzata da falsi  messaggi subliminali e rassicuranti allo stesso tempo, insinuati in maniera capillare nelle menti degli uomini attraverso i più moderni mezzi di comunicazione. Preso atto di quanto sopra, è legittimo affermare che da tempo è in corso un deciso cambiamento, che l’era della modernizzazione potrebbe essere arrivata alla fine del suo ciclo storico e che le possibilità di quello futuro stanno emergendo a grande velocità. In una realtà così instabile, dove tutto è sempre più precario e senza punti di riferimento -condizioni che si possono facilmente costatare osservando ciò che sta avvenendo nel mondo dell’economia, del lavoro e della stessa politica- è possibile notare un interesse sempre maggiore da parte di alcuni a ritrovare il senso superiore della propria esistenza rispetto al semplice piacere della vita comune, resistendo alle numerose suggestioni del mondo contemporaneo. Nonostante sia difficile comprendere il livello di tale processo, la Massoneria, proprio in corrispondenza della tendenza “dissolvente” caratteristica del nostro tempo, potrebbe assumere un ruolo “coagulante” della componente spirituale, annullando eventuali azioni anti-tradizionali che potrebbero facilmenteprendere campo, viste le condizioni attuali.

In questo senso la Massoneria è l’ambiente propizio per coloro che siano effettivamente interessati a ricercare il “sacro” nel mondo contemporaneo, se non altro per la base strettamente dottrinale che le appartiene, sempre che tale supporto non sia snaturato in tutti i suoi aspetti, a partire da ciò che riguarda il campo delle “regole istituzionali”, visto che sono atte a favorire il rispetto dei valori massonici, fondati sulla base dei Principi Tradizionali.

Sotto tale aspetto, è evidente il chiaro tentativo di delegittimare la nostra Istituzione, azione che nasce anche dall’interno ed alimentata da quegli iscritti i quali, non accettando i Regolamenti e Costituzioni, non cogliendo l’insegnamento iniziatico trasmesso attraverso gli Antichi Doveri e non avendo percepito in alcun modo lo Spirito Iniziatico trasmesso dalla Massoneria, sono arrivati ad utilizzare la giustizia esterna pur di soddisfare le proprie ambizioni, senza curarsi dei danni e delle conseguenze che certe azioni possono portare al Grande Oriente d’Italia.

A questo proposito vale la pena ricordare che l’istituzione massonica è un Ordine Iniziatico i cui aderenti “intendono al perfezionamento ed alla elevazione dell’Uomo e dell’Umana Famiglia”; inoltre, per essere ammessi occorre che siano di “costumi irreprensibili” e che “posseggano attitudini e volontà adeguate a comprendere il Significato e la Missione dell’Istituzione Massonica”. Dato, dunque, per assunto primario che “ogni membro deve prestare la dovuta obbedienza alla Legge dello Stato nel quale risiede”, si attende, altresì, dal Libero Muratore del Grande Oriente d’Italia, fin dal giorno della sua iniziazione, l’assunzione di ulteriori e più elevati impegni etico-morali verso sé stesso e la nostra comunione massonica, sempre a beneficio della società civile.

Il rispetto di tali impegni etico morali implica, altresì, l’accettazione dei procedimenti di giustizia interna che sono rimedi per evitare il ricorso alla Giustizia Ordinaria e non per vietarlo.

In tale ambito, per il Libero Muratore “costituisce colpa massonica l’inosservanza  dei Principi della Massoneria”, primi fra tutti, la “fraternità”, la “tolleranza”, l’“onore” e la “lealtà”.

Può accadere che se per la Giustizia Massonica la violazione di tali impegni etico-morali, costituisce grave colpa, per la Giustizia Ordinaria detta violazione potrebbe risultare giuridicamente irrilevante perché confinata ad un ambito talmente elevato da apparire astratto, ossia privo di quella intensità e specificità della condotta ritenuta apprezzabile dalla Legge profana. Ad esempio, se per la Giustizia Massonica la derisione di un fratello vìola il valore della fraternità, al punto da meritare la comminazione di una pena massonica, per la Giustizia Ordinaria quella stessa condotta potrebbe risultare irrilevante in quanto priva del carattere della offensività prevista dalle leggi dello Stato.

Senza dubbio è impensabile che questo punto di vista, esclusivamente iniziatico, possa essere compreso da coloro che scelgono di vivere nell’anonimato del mondo digitale per soddisfare la propria vanità, arrivando a creare un nemico di turno pur di alimentare la propria individualità e riversando odio nei confronti dell’altro senza neppure  rendersi conto di usare cinicamente le persone come fossero oggetti da mettere in bella mostra.

A tal proposito è utile richiamare le indicazioni riportate negli Antichi Doveri, riguardanti la condotta di vita del massone, il quale ha il dovere di “evitare tutte le dispute e questioni, tutte le maldicenze e calunnie, non consentendo ad altri di diffamare qualsiasi Fratello”. Certi suggerimenti, se colti con l’occhio dell’iniziato, possono servire da stimolo personale riguardo alla “costruzione” della fratellanza, opera che non può prescindere dalla “demolizione” preliminare di tutte le tensioni individualiste e dalla eliminazione degli impulsi istintivi, che inevitabilmente creano squilibrio nell’ambiente iniziatico nel quale operiamo.

Chi teme che un simile modus operandi possa condurre all’uniformità del “pensiero unico”, dovrebbe far tesoro del metodo massonico, con particolare riferimento al dialogo praticato in loggia e sviluppato attraverso un pacato confronto tra uomini che hanno, ognuno per proprio conto, diversità di vedute le quali non potranno mai degenerare in discussioni aggressive nei confronti degli altri interlocutori: ogni partecipante ha la possibilità di portare la propria opinione in maniera disinteressata, facendo in modo che le parole non siano divisive ma diventino un’occasione di unione fraterna. Si tratta in fin dei conti di procedere oltre la contraddizione e l’opposizione con il solo scopo di ricercare l’unità che si esprime attraverso le differenti forme di pensiero, dando vita ad un legame intuitivo e del tutto interiore.

Questo è uno dei motivi per cui la Libera Muratoria può essere compresa solamente da quegli uomini che hanno un’attitudine attiva verso il lavoro collettivo e che siano disposti a combattere le numerose suggestioni della propria natura individuale. Sulla base di quanto detto, se vogliamo che la Massoneria persegua lo scopo per la quale è sorta, occorre aprire un sincero dialogo con quei massoni disposti a non abbassare la guardia e rivolgere la loro attenzione verso gli insegnamenti tradizionali con il solo fine di scoprire il segreto iniziatico, che non va inteso nella sua forma convenzionale, associata ad una semplice azione utilitaristica finalizzata a mantenere nascosti al mondo esterno aspetti della nostra istituzione.

Per noi il segreto è il principio sul quale si fonda tutto il percorso iniziatico ed è per sua natura incomunicabile. In questi termini, vale la pena ricordare che nel corso della sua storia la Massoneria è uscita dal “segreto del tempio”, prendendo il giusto posto nelle battaglie in difesa dei valori umani e affrontando con coraggio qualsiasi azione divisiva e dogmatica.

Su questa base siamo qui a rievocare la “Breccia di Porta Pia”, un evento che non ha bisogno di essere raccontato e che per noi ha un forte valore simbolico, oltre che storico. La nostra battaglia oggi deve essere proprio quella di mantenere in vita il prezioso patrimonio iniziatico trasmesso dai Liberi Muratori che ci hanno preceduto e conservato dal Grande Oriente d’Italia: nulla deve indurci a desistere anzi proprio uniti, come stiamo facendo con la presente tornata, abbiamo il dovere di dare a questo ordine iniziatico l’unione che merita, obiettivo sicuramente non perseguibile attraverso un attivismo conformato al mondo esterno, che nell’immediato potrebbe apparire utile ma che in realtà, se prolungato nel tempo, porterebbe inevitabilmente ad indebolire la nostra istituzione.

Per chiarire quanto detto, ricollegandoci all’arte della costruzione, è evidente che qualsiasi edificio sollecitato direttamente da forze trasversali tende a crollare su sé stesso, a meno di una resistenza dovuta alle forze verticali che annullano tali tensioni. Senza farsi illusioni su risultati immediati, l’unica soluzione possibile per  proteggere l’istituzione da certe azioni dirompenti è quella di un “riorientamento” dell’Ordine Massonico, da verticalizzare sull’asse della “scienza sacra”.

Si tratta in fin dei conti di non cedere alle influenze esterne, ma di rivolgere l’attenzione agli insegnamenti tradizionali e di applicare quel lavoro interiore necessario a ritrovare il comune accordo con i principi:tanto più ci sarà unione nell’ordine intellettuale tanto più ci sarà intesa al nostro interno, pur nella diversità della natura umana di ognuno.

Auspico che quanto detto possa essere un incoraggiamento a seguire la “bussola” per tutti quei massoni che, anche se solamente per un istante, sono rimasti coinvolti in certe influenze squilibranti, con l’augurio che possano riprendere il loro personale lavoro di ricerca interiore, conservando e trasmettendo ai posteri l’essenza stessa della Massoneria e dando un cosciente contributo al fine ultimo verso il quale è diretta.

Buona navigazione verso Oriente!

Viva il Grande Oriente d’Italia.

Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

Antonio Seminario

L’ALLOCUZIONE IN SPAGNOLO

20 de septiembre 2024. El discurso del Gran Maestro Seminario. “Nuestra batalla hoy debe ser la de mantener vivo el valioso patrimonio iniciático transmitido por los masones que nos precedieron. Es necesario un redireccionamiento de la Orden Masónica, que debe centrarse en el eje de la ‘ciencia sagrada’”.

Queridísimos hermanos, también en nombre de los miembros de la Junta quiero agradecerles por su
participación en esta sesión que marca la reanudación de los trabajos de todos los talleres de nuestra
Comunión. Últimamente se puede notar un creciente interés por parte de los hermanos hacia la
institución, un interés que vale la pena aprovechar para aclarar algunos aspectos, tanto en lo que
respecta al entorno externo como al interno de la Masonería, teniendo en cuenta que ambos ámbitos
están estrechamente relacionados entre sí.
Es necesario reconocer que el mundo profano es cada vez más hostil a la misma idea de iniciación,
porque la mayoría de las personas, atraídas por los continuos cambios de diversas formas, tienden a
excluir la posibilidad de concebir todo lo que trasciende la pura contingencia. Basta observar el
curso de la historia reciente, a lo largo de la cual han ocurrido importantes innovaciones
tecnológicas, desde la revolución industrial hasta la digital. A través de ellas, los individuos, cada
vez más inclinados hacia la continua modernización de los medios tecnológicos con el único fin de
aumentar y acelerar su “productividad”, han bajado gradualmente la mirada hacia lo material,
disminuyendo cada vez más la conciencia de un orden superior en sus vidas. Se podría decir que la
modernización, que encontró sus raíces en la exaltación del individuo y su papel de dominio en la
sociedad, ha desencadenado una verdadera revolución en el pensamiento humano, estableciendo
una base sólida para el desarrollo de una mentalidad según la cual el hombre, en virtud de la
supremacía de la razón, podía asegurarse el papel de protagonista en el imparable progreso
científico, económico y social. Actualmente, ya está en marcha una nueva revolución dirigida hacia
la inteligencia artificial, donde el medio, que hasta ahora ha sido auxiliar, podría volverse
dominante y podría llevar a una verdadera atrofia de las facultades humanas.
Por estos motivos, se podría decir que la contemporaneidad se está dirigiendo cada vez más hacia la
“disolución” de la red materialista que unía a los hombres, en favor de una “sociedad fluida”, abierta
a favor de corrientes de diversos tipos.
Los efectos de esta mentalidad están afectando a las masas, quienes se dejan guiar en la ilusión de
poseer libertad de elección, reforzada por falsos mensajes subliminales y tranquilizadores al mismo
tiempo, que se infiltran en las mentes de los hombres a través de los medios de comunicación más
modernos. Reconociendo lo anterior, es legítimo afirmar que desde hace algún tiempo ha habido un
cambio decidido, que la era de la modernización podría haber llegado al final de su ciclo histórico,
y que las posibilidades del futuro están surgiendo a gran velocidad. En una realidad tan inestable,
donde todo es cada vez más precario y sin puntos de referencia, condiciones que se pueden observar
fácilmente mirando lo que está ocurriendo en el mundo de la economía, el trabajo y la misma
política, es posible notar un creciente interés por parte de algunos en redescubrir el sentido superior
de su existencia más allá del simple placer de la vida cotidiana, resistiendo las numerosas
sugerencias del mundo contemporáneo. Aunque es difícil comprender el nivel de este proceso, la
Masonería, precisamente en correspondencia con la tendencia “disolvente” característica de nuestro tiempo, podría asumir un rol “aglutinante” de la componente espiritual, anulando posibles acciones
antitradicionales que podrían encontrar terreno fértil, dada la situación actual.
En este sentido, la Masonería es el ambiente propicio para aquellos que estén realmente interesados
en buscar lo “sagrado” en el mundo contemporáneo, si no por otra razón, por la base estrictamente
doctrinal que le pertenece, siempre que este apoyo no sea desnaturalizado en todos sus aspectos,
comenzando por lo que respecta al campo de las “normas institucionales”, ya que están destinadas a
fomentar el respeto por los valores masónicos, basados en los Principios Tradicionales.
Desde este punto de vista, es evidente el claro intento de deslegitimar nuestra Institución, una
acción que también surge desde dentro y es alimentada por aquellos miembros que, al no aceptar los
Reglamentos y Constituciones, al no comprender la enseñanza iniciática transmitida a través de los
Antiguos Deberes, y al no haber percibido de ninguna manera el Espíritu Iniciático transmitido por
la Masonería, han recurrido a la justicia externa para satisfacer sus propias ambiciones, sin
preocuparse por los daños y las consecuencias que ciertas acciones pueden causar al Gran Oriente
de Italia.
En este sentido, vale la pena recordar que la institución masónica es una Orden Iniciática cuyos
adherentes “pretenden el perfeccionamiento y la elevación del Hombre y de la Familia Humana”;
además, para ser admitidos se requiere que sean de “costumbres irreprochables” y que “posean
aptitudes y voluntad adecuadas para comprender el Significado y la Misión de la Institución
Masónica”. Dado, por tanto, como principio fundamental que “cada miembro debe prestar la debida
obediencia a la Ley del Estado en el cual reside”, también se espera, desde el día de su iniciación,
que el Masón del Gran Oriente de Italia asuma compromisos ético-morales adicionales y más
elevados hacia sí mismo y nuestra comunión masónica, siempre en beneficio de la sociedad civil.
El respeto de estos compromisos ético-morales implica, además, la aceptación de los
procedimientos de justicia interna, que son remedios para evitar recurrir a la Justicia Ordinaria, no
para prohibirlo.
En este ámbito, para el Masón, “constituye una falta masónica la desobediencia a los Principios de
la Masonería”, entre los primeros, la “fraternidad”, la “tolerancia”, el “honor” y la “lealtad”.
Puede suceder que, si para la Justicia Masónica la violación de estos compromisos ético-morales
constituye una grave falta, para la Justicia Ordinaria dicha violación podría resultar jurídicamente
irrelevante porque está confinada a un ámbito tan elevado que parece abstracto, es decir, carece de
la intensidad y especificidad de la conducta considerada significativa por la Ley profana. Por
ejemplo, si para la Justicia Masónica la burla de un hermano viola el valor de la fraternidad hasta el
punto de merecer la imposición de una sanción masónica, para la Justicia Ordinaria esa misma
conducta podría resultar irrelevante porque carece del carácter ofensivo previsto por las leyes del
Estado.
Sin duda, es impensable que este punto de vista, exclusivamente iniciático, pueda ser comprendido
por aquellos que eligen vivir en el anonimato del mundo digital para satisfacer su propia vanidad,
llegando a crear un enemigo solo para alimentar su individualidad y vertiendo odio hacia el otro sin
darse cuenta de que están utilizando cínicamente a las personas como si fueran objetos para exhibir.

En este sentido, es útil recordar las indicaciones contenidas en los Antiguos Deberes, sobre la
conducta de vida del masón, quien tiene el deber de “evitar todas las disputas y cuestiones, todas las
calumnias y difamaciones, no permitiendo a otros difamar a cualquier Hermano”. Estos consejos, si
se captan con el ojo del iniciado, pueden servir como un estímulo personal con respecto a la
“construcción” de la fraternidad, una obra que no puede prescindir de la “demolición” preliminar de
todas las tensiones individualistas y de la eliminación de los impulsos instintivos, que
inevitablemente crean desequilibrio en el ambiente iniciático en el que operamos.
Quien teme que un modus operandi similar pueda conducir a la uniformidad del “pensamiento
único”, debería aprovechar el método masónico, con particular referencia al diálogo practicado en
logia y desarrollado a través de un sereno enfrentamiento entre hombres que tienen, cada uno por su
cuenta, diferencias de opinión que nunca podrán degenerar en discusiones agresivas hacia los otros
interlocutores: cada participante tiene la posibilidad de expresar su opinión de manera
desinteresada, haciendo que las palabras no sean divisivas, sino que se conviertan en una ocasión de
unión fraterna. En última instancia, se trata de avanzar más allá de la contradicción y la oposición
con el único propósito de buscar la unidad que se expresa a través de las diferentes formas de
pensamiento, dando vida a un vínculo intuitivo y completamente interior.
Esta es una de las razones por las cuales la Masonería solo puede ser comprendida por aquellos
hombres que tienen una actitud activa hacia el trabajo colectivo y que estén dispuestos a luchar
contra las numerosas sugestiones de su propia naturaleza individual. Con base en lo dicho, si
queremos que la Masonería persiga el propósito para el cual fue creada, es necesario abrir un
diálogo sincero con aquellos masones dispuestos a no bajar la guardia y a dirigir su atención hacia
las enseñanzas tradicionales con el único fin de descubrir el secreto iniciático, que no debe ser
entendido en su forma convencional, asociada a una simple acción utilitaria destinada a mantener
ocultos al mundo exterior aspectos de nuestra institución.
Para nosotros, el secreto es el principio sobre el cual se fundamenta todo el camino iniciático y es,
por su naturaleza, incomunicable. En estos términos, vale la pena recordar que a lo largo de su
historia la Masonería ha salido del “secreto del templo”, ocupando el lugar adecuado en las batallas
en defensa de los valores humanos y enfrentando con valentía cualquier acción divisiva y
dogmática.
Sobre esta base, estamos aquí para evocar la “Brecha de Porta Pia”, un evento que no necesita ser
contado y que para nosotros tiene un fuerte valor simbólico, además de histórico. Nuestra batalla
hoy debe ser precisamente la de mantener vivo el valioso patrimonio iniciático transmitido por los
Libres Muradores que nos han precedido y que ha sido preservado por el Grande Oriente de Italia:
nada debe inducirnos a desistir; al contrario, unidos, como lo estamos haciendo en esta sesión,
tenemos el deber de dar a este orden iniciático la unión que merece, un objetivo que no se puede
alcanzar a través de un activismo conformado al mundo exterior, que en el inmediato podría parecer
útil, pero que en realidad, si se prolonga en el tiempo, inevitablemente debilitaría nuestra
institución.
Para aclarar lo dicho, volviendo al arte de la construcción, es evidente que cualquier edificio
sometido directamente a fuerzas transversales tiende a colapsar sobre sí mismo, a menos que exista
una resistencia debida a las fuerzas verticales que anulan dichas tensiones. Sin hacerse ilusiones
sobre resultados inmediatos, la única solución posible para proteger la institución de ciertasacciones destructivas es un “redireccionamiento” del Orden Masónico, para verticalizarlo en el eje
de la “ciencia sagrada”.
Se trata, en última instancia, de no ceder a las influencias externas, sino de dirigir la atención hacia
las enseñanzas tradicionales y de aplicar ese trabajo interior necesario para reencontrar el acuerdo
común con los principios: cuanto más haya unidad en el orden intelectual, mayor será la
comprensión entre nosotros, a pesar de la diversidad de la naturaleza humana de cada uno.
Espero que lo dicho pueda ser un aliento para seguir la “brújula” para todos aquellos masones que,
aunque sea solo por un instante, se han visto involucrados en ciertas influencias desestabilizadoras,
con el deseo de que puedan retomar su trabajo personal de búsqueda interior, conservando y
transmitiendo a las futuras generaciones la esencia misma de la Masonería y dando una
contribución consciente al objetivo final hacia el cual está dirigida.
¡Buena navegación hacia Oriente!
¡Viva el Grande Oriente de Italia!

El Gran Maestro del Grande Oriente de Italia
Antonio Seminario

L’ALLOCUZIONE IN INGLESE

September 20, 2024. The address of Grand Master Seminario. “Our battle today must be to
keep alive the precious initiatory heritage passed down by the Freemasons who came before
us. A reorientation of the Masonic Order is necessary, to refocus it on the axis of ‘sacred
science.'”

Dear Brothers, on behalf of the members of the Board, I would like to thank you for your
participation in this session, which marks the resumption of the work of all the lodges of our
Communion. Lately, we have observed a growing interest from the brothers towards the institution,
an attention worth seizing in order to clarify some aspects, both regarding the external and internal
environments of Freemasonry, considering that the two realms are closely interconnected.
It must be acknowledged that the profane world is becoming increasingly hostile to the very idea of
initiation. This is because most people, being drawn to the continuous changes of various kinds,
tend to exclude the possibility of conceiving anything that transcends pure contingency. To realize
this, one only needs to observe the course of recent history, during which important technological
innovations have taken place, starting from the Industrial Revolution to the Digital Revolution.
Through these innovations, individuals, increasingly aligned with the ongoing modernization of
technological tools – solely aimed at enhancing and speeding up their “productivity” – have
gradually lowered their gaze towards materiality, diminishing their awareness of a higher order to
their existence.
One could say that modernization, which found its roots in the exaltation of the individual and his
role of dominance in society, has triggered a true revolution in human thought, forming a solid
foundation for the development of a mentality in which man, empowered by the supremacy of
reason, believed he could secure the role of the protagonist in the unstoppable scientific, economic,
and social progress. Currently, a new revolution is already underway, projected towards artificial
intelligence, where the tool, once an auxiliary, could become dominant, with the real possibility of
atrophy of human faculties
For these reasons, one could say that modern times are increasingly moving toward the
“dissolution” of the materialistic net that once bound men together, in favor of a “fluid society,”
open to various currents.
The effects of this mindset are spilling over onto the masses, who, under the illusion of having
freedom of choice, are swayed by subliminal yet reassuring false messages, subtly ingrained into
their minds through the most modern means of communication. Acknowledging this, it is fair to say
that a significant shift has long been underway—that the era of modernization may be nearing the
end of its historical cycle, and the possibilities for the future are emerging at great speed. In such an
unstable reality, where everything is increasingly precarious and lacks reference points—conditions
easily observed in the world of economics, labor, and even politics—there is a noticeable growing
interest from some in rediscovering the higher meaning of their existence, beyond the simple
pleasures of everyday life, as they resist the many temptations of the contemporary world.
Although it is difficult to gauge the depth of this process, Freemasonry, precisely in response to the
“dissolving” tendency characteristic of our time, could assume a “coagulating” role for the spiritual

component, neutralizing potential anti-traditional actions that could easily take hold given current
conditions.
In this sense, Freemasonry provides a favorable environment for those genuinely interested in
seeking the “sacred” in the contemporary world, if only for its strictly doctrinal
foundation—provided that this support is not distorted in all its aspects, starting with the area of
“institutional rules,” which are intended to promote respect for Masonic values, based on
Traditional Principles.
In this regard, it is evident that there is a clear attempt to delegitimize our Institution, an action
originating even from within and fueled by those members who, not accepting the Regulations and
Constitutions, failing to grasp the initiatory teachings conveyed through the Ancient Charges, and in
no way perceiving the Initiatory Spirit transmitted by Freemasonry, have resorted to external justice
to satisfy their own ambitions, with no regard for the damage and consequences such actions may
bring to the Grand Orient of Italy.
In this regard, it is worth remembering that the Masonic institution is an Initiatory Order whose
members “aim at the perfection and elevation of Man and the Human Family.” Furthermore, to be
admitted, one must have “irreproachable conduct” and “possess the aptitude and will to understand
the Meaning and Mission of the Masonic Institution.” Given this primary assumption—that “every
member must give due obedience to the Law of the State in which he resides”—it is also expected
that, from the day of his initiation, a Freemason of the Grand Orient of Italy assumes additional and
higher ethical-moral commitments towards himself and our Masonic communion, always for the
benefit of civil society.
Respecting such ethical-moral commitments also implies the acceptance of internal justice
procedures, which are remedies to avoid resorting to Ordinary Justice, not to prohibit it.
In this area, for the Freemason, “failing to observe the Principles of Freemasonry” constitutes a
Masonic offense, foremost among these principles being “brotherhood,” “tolerance,” “honor,” and
“loyalty.”
It may happen that while the violation of these ethical-moral commitments constitutes a grave
offense for Masonic Justice, for Ordinary Justice, such a violation may be legally irrelevant,
confined to a realm so elevated that it appears abstract, lacking the intensity and specificity of
conduct deemed significant by secular law. For example, while Masonic Justice may consider the
mockery of a brother to violate the value of brotherhood to the point of warranting a Masonic
penalty, Ordinary Justice may find the same behavior irrelevant, as it lacks the offensiveness
required by state laws.
Undoubtedly, it is unthinkable that this exclusively initiatory perspective can be understood by
those who choose to live anonymously in the digital world to satisfy their vanity, going so far as to
create an enemy of the moment just to fuel their individuality, pouring hatred onto others without
even realizing they are cynically using people as objects to display.
In this regard, it is helpful to recall the guidelines found in the Ancient Charges regarding the
lifestyle of a Freemason, who has the duty to “avoid all disputes and quarrels, all slander and
defamation, and not allow others to defame any Brother.” These suggestions, when understood

through the eyes of an initiate, can serve as personal motivation regarding the “construction” of
brotherhood, a task that cannot proceed without the preliminary “demolition” of all individualist
tensions and the elimination of instinctual impulses, which inevitably create imbalance in the
initiatory environment in which we operate.
Those who fear that such a modus operandi could lead to the uniformity of “one-way thinking”
should draw upon the Masonic method, particularly in reference to the dialogue practiced in the
lodge and developed through calm exchanges between men who, each with their own differing
views, never let discussions degenerate into aggressive arguments: every participant can share their
opinion disinterestedly, ensuring that words do not divide but instead become an opportunity for
fraternal unity. Ultimately, this means going beyond contradiction and opposition, with the sole aim
of seeking unity expressed through the different forms of thought, creating an intuitive and entirely
internal bond.
This is one of the reasons why Freemasonry can only be understood by those men who have an
active inclination toward collective work and are willing to fight the many temptations of their
individual nature. Based on what has been said, if we want Freemasonry to pursue the purpose for
which it was founded, it is necessary to open a sincere dialogue with those Masons who are willing
not to lower their guard and to direct their attention toward traditional teachings with the sole aim of
uncovering the initiatory secret—not understood in its conventional form, associated with a mere
utilitarian action aimed at keeping aspects of our institution hidden from the outside world.
For us, the secret is the principle on which the entire initiatory path is founded, and by its very
nature, it is incommunicable. In these terms, it is worth remembering that throughout its history,
Freemasonry has stepped out of the “secrecy of the temple,” taking its rightful place in battles in
defense of human values and courageously facing any divisive or dogmatic action.
On this basis, we are here to commemorate the “Breccia di Porta Pia,” an event that needs no
retelling and that has significant symbolic, as well as historical, value for us. Our battle today must
be precisely to keep alive the precious initiatory heritage passed down by the Freemasons who came
before us and preserved by the Grand Orient of Italy. Nothing should deter us—indeed, united as we
are in this session, we have the duty to give this initiatory order the unity it deserves, a goal that
certainly cannot be pursued through activism conformed to the external world, which might seem
useful in the short term but, if prolonged, would inevitably weaken our institution.
To clarify what has been said, relating to the art of construction, it is evident that any building
directly subjected to transversal forces tends to collapse unless it is sustained by vertical forces that
neutralize such tensions. Without illusions of immediate results, the only possible solution to protect
the institution from certain disruptive actions is a “reorientation” of the Masonic Order, to be
refocused on the axis of “sacred science.”
Ultimately, this means not yielding to external influences but turning our attention to traditional
teachings and applying that inner work necessary to rediscover a common agreement with the
principles: the more unity there is in the intellectual order, the more harmony there will be within,
even amid the diverse human nature of each individual.
I hope that these words serve as encouragement to follow the “compass” for those Masons who,
even if only for a moment, have been affected by certain unbalancing influences, with the hope that

they may resume their personal inner work, preserving and transmitting to future generations the
very essence of Freemasonry and contributing consciously to the ultimate goal toward which it is
directed.
Safe voyage towards the East!
Long live the Grand Orient of Italy.
The Grand Master of the Grand Orient of Italy
Antonio Seminario



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