Il 25 aprile 2025 segna l’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Una ricorrenza che il Grande Oriente d’Italia celebra nel segno dei tanti fratelli, che contribuirono con la loro azione e con il loro sacrificio all’avvento delle democrazia. Uomini, che misero in gioco la loro vita contro gli oppressori dello spirito e delle coscienze e resero possibile la nascita della Repubblica e l’affermazione dei principi e dei valori contenuti nella Costituzione. Fratelli che furono perseguitati e mandati al confino, come il Gran Maestro Martire Domizio Torrigiani, che si trovò a guidare la Comunione in uno dei momenti più difficili e dolorosi della storia italiana, tra la fine della prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo che perseguitò la Massoneria. Come Mario Angeloni, illustre avvovato perugino leader antifascista in esilio, morto in combattimento all’inizio della guerra di Spagna, che condivise il confino a Ustica con Giulio Bacchetti, alto rango del Goi, che aveva contribuito all’acquisto di Palazzo Giustiniani, che il regime requisí al Grande Oriente.
E ancora Placido Martini, Silvio Campanile, che insieme ad altri 19 fratelli vennero trucidati alle fosse Ardeatine… Giordano Bruno Ferrari, figlio del Gran Maestro e scultore Ettore Ferrari, autore della statua di Giordano Bruno a Campo de’ Fiori, convinto antifascista e fortemente attivo durante la Liberazione, che venne arrestato dai tedeschi 13 marzo 1944, torturato, condannato a morte e fucilato, il 24 maggio successivo, a Forte Bravetta dove oggi figura nell’elenco dei martiri….Solo alcuni dei combattenti per la libertá e massoni… A loro va il nostro pensiero.