La Francia apre le porte della massoneria alle donne. L’Italia no. Almeno non tutta. E se i cugini d’Oltralpe, quelli del Grande Oriente di Francia, con i loro 50mila adepti hanno deciso di aprire le proprie file anche ai membri del gentil sesso, dopo 277 anni di storia esclusivamente maschile, in Italia la strada è ancora difficile, se non impossibile. La decisione di Pierre Lambicchi, attuale Gran Maestro della Società fondata nel lontano 1722, resta tutta francese. Così anche le donne potranno ricevere l’iniziazione a una delle mille logge della federazione massonica.
IL DIBATTITO- Il dibattito interno sull’ammissione dell’altra metà del cielo è in corso da più di dieci anni. Il tema è stato al centro della polemica anche nello scorso settembre, durante l’annuale incontro dei rappresentanti delle varie logge del Grande Oriente a Lione. E anche in quell’occasione, la discussione è stata decisamente concitata. Ma alla fine la proposta è stata messa ai voti e non ha ottenuto la maggioranza. Il dibattito è salito talmente di tono e ha così spaccato l’assemblea, che molti adepti hanno abbandonato la sala in segno di protesta.
Per arrivare alla svolta ci sono voluti altri sette mesi di paziente dibattito e l’impegno personale del Gran Maestro Lambicchi. La mossa decisiva è stata delegare la decisione non più ai rappresentanti, bensì alla Camera Suprema di Giustizia Massonica, organismo che ha il compito di far rispettare le norme all’interno dell’associazione. La sentenza è arrivata lo scorso 8 aprile ed è stata netta: non vi sono nei regolamenti divieti espressi che possano impedire alle donne di far parte dell’associazione.
E in Italia? La presenza delle donne nella massoneria in realtà, pur essendo una rarità, non è del tutto inedita. In Italia il Grande Oriente resta ancora totalmente maschile. I massoni si definiscono tra di loro “fratelli”. Le donne (che si definiscono “sorelle”) non sono ammesse nelle officine del Grande Oriente d’Italia, così come in quelle della Gran Loggia Regolare d’Italia, ma nei capitoli di un ordine parallelo paramassonico chiamato Ordine delle Stelle d’Oriente e ufficialmente riconosciuto dal Grande Oriente d’Italia, nel quale però sono ammesse solo donne legate da vincoli di parentela con gli appartenenti al Grande Oriente d’Italia. Sono ammesse invece in altre Comunioni, come la Gran Loggia d’Italia (obbedienza mista, che appartiene al ramo “francese”) e nelle Logge miste della Gran Loggia Federale d’Italia; entrambe le Istituzioni riconoscono alle Sorelle pari dignità iniziatica ed eguali possibilità elettive all’interno delle logge e dell’obbedienza.
Ma il motivo per cui il Grande Oriente non apre le porte alle donne è semplice. Fonti vicine alla Loggia spiegano ad Affaritaliani che la massoneria è una tradizione. Una consuetudine che deriva dalla libera muratoria che non vedeva e ancora oggi non vede le donne come possibili appartenenti alla confraternita. Perchè proprio il nome di massoni deriva dalla discendenza della massoneria dall’associazione di operai e muratori che si rifà alla leggenda di Hiram, architetto del Tempio di Salomone.
Nella sua veste operativa, la massoneria sarebbe nata come associazione di mutuo appoggio e perfezionamento morale tra artigiani muratori, mentre in seguito adottò l’attuale veste speculativa, trasformandosi in una confraternita di tipo iniziatico caratterizzata dal segreto rituale, con un’organizzazione a livello mondiale. Un posto dove le donne non potevano entrare. Insomma i muratori erano i costruttori che derivavano dalle antiche corporazioni. Le donne non erano quindi ammesse.
Ma allora qual è il motivo della decisione della Francia? Semplice. Possono farlo perchè non sono una loggia del circuito delle logge riconosciute. La Loggia di Francia è