Addio al duro del cuore tenero del cinema americano. L’8 luglio scorso si è spento a Los Angeles, all’età di 95 anni, l’attore di origine italiane Ernest Borgnine, vincitore del premio Oscar e del Golden Globe nel 1956 per l’interpretazione in Marty, vita di un timido. Nato da genitori italiani, Camillo Borgnino (piemontese originario di Ottiglio) e Anna Boselli (emiliana di Carpi, in provincia di Modena), dopo aver prestato servizio in Marina durante la Seconda guerra mondiale, Borgnine decise di tentare la carriera di attore su suggerimento della madre. Grande caratterista restano celebri le sue interpretazioni in Quella sporca dozzina (1967) di Robert Aldrich e Il mucchio selvaggio, di Sam Peckinpah.
L’attore era entrato in Massoneria nel 1950, nella Abingdon Lodge No. 48 di Abingdon, Virginia, 33° grado del Rito Scozzese Giurisdizione Sud, e nel 2.000 ha festeggiato il suo 50° anniversario di appartenenza all’Ordine. L’esperienza massonica ha sempre giocato un ruolo di primo piano nella sua vita, sempre presente nelle iniziative umanitarie dell’Ordine. Indipendentemente dal successo, ha sempre mostrato un sincero amore per la Massoneria e i suoi Fratelli. L’Istituzione massonica di Long Beach ha voluto per questo dedicargli nel 2011 il teatro del suo Centro Congressi.
Il 12 novembre 2006, come ricorda un articolo della nostra rivista Erasmo (numero 21-22, del 15-31 dicembre 2006) nella sala consiliare del Comune di Ottiglio, in provincia di Alessandria, a Borgnine fu concessa la cittadinanza onoraria per le sue origini monferrine. Alla cerimonia partecipò Piero Lojacono, allora presidente del Collegio del Piemonte e Valle d’Aosta. Impegnato nel nostro Paese in occasione del festival cinematografico subalpino, il Fratello Borgnine chiese di poter partecipare ad una Tornata del Grande Oriente d’Italia. E il 14 novembre fu ospite alla Casa Massonica di Piazza Vittorio dove rinnovò tutta la sua simpatia e umanità abbracciando tutti i Fratelli presenti e partecipando commosso alla Tornata congiunta delle Logge torinesi ‘Ausonia’ e ‘Tao’. Al termine dei Lavori, in un simpatico simil-italiano, Borgnine raccontò alcune esperienze della sua vita iniziatica, tra il sorriso e l’affetto dei Fratelli presenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA