“Niente cultura, niente sviluppo”. Questo il titolo del Manifesto della Cultura lanciato dal Sole 24 Ore il 19 febbraio scorso per sollecitare il Governo Monti a mettere la cultura al centro dell’azione di rilancio economico del Paese. Un manifesto che ora diventa un libro, il 14esimo della collana ‘La Grande Crisi’. L’iniziativa del quotidiano in questi mesi ha ricevuto migliaia di adesioni, contributi e proposte, scatenando un dibattito di altissimo profilo che ha coinvolto dai lettori del Domenicale, nel quale il manifesto era stato pubblicato, fino alle istituzioni e addirittura al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Ora i principali articoli legati al Manifesto, pubblicati sul quotidiano da allora sono raccolti nel libro ‘Manifesto della cultura’, che sarà in edicola solo domani, a 0,50 euro oltre il prezzo del quotiano. Il volume si apre con i cinque grandi capisaldi proposti dal Domenicale: una Costituente per la Cultura; strategie di lungo periodo; cooperazione tra ministeri; l’arte a scuola e la cultura scientifica; merito, complementarietà pubblico-privato, sgravi ed equità fiscale. Seguono poi gli interventi dei personaggi di spicco che hanno dato il proprio appoggio alla proposta: da Marco Polillo, Presidente di Confindustria Cultura Italia e Associazione italiana Editori (Aie) alla lettera firmata dai tre ministri Lorenzo Ornaghi, Beni culturali, Corrado Passera, Sviluppo economico e Francesco Profumo, Istruzione, Università e Ricerca; dal Presidente di Federculture Roberto Grossi al Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti fino al Presidente della Repubblica.