Il genere letterario dei dialoghi e delle interviste impossibili rappresenta al contempo una sfida irrazionale alla razionalità storica ed una chiara manifestazione di quest’ultima. Infatti, l’impossibile di questi dialoghi ed interviste è dato dal tempo, che si frappone tra lettori/ascoltatori e protagonisti degli incontri e, talvolta, anche tra i protagonisti stessi della narrazione.
Il prima ed il dopo sembrano non potersi incontrare e convivere ab aeterno; inoltre le sfasature storiche ed i diversi contesti socio-culturali paiono non consentire accostamenti acronici (anacronistici appunto), ma caratteristica primaria della ragione umana e sua massima aspirazione è proprio la dimensione acronica delle proprie proposizioni, delle proprie affermazioni (…continua)