Una serata per un Fratello che cammina al nostro fianco, per sempre nel Pantheon degli uomini di pensiero. Il 15 novembre, a cura del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, a Villa ‘Il Vascello’, è stato presentato il libro ‘Il Maestro del sogno. Franco Cuomo tra esoterismo e letteratura’, a cura di Alberto Cuomo e Gerardo Picardo, con saggi del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi e di Piefranco Bruni, edito da Tipheret. Sono intervenuti il regista Maurizio Scaparro, l’attore Massimo De Rossi, la psicoterapeuta Rita Parsi, lo scrittore e giornalista Salvatore Spoto, l’editore, Mauro Bonano. A tracciare le conclusioni, il Gran Maestro Raffi. I lavori sono stati introdotti dal Gran Bibliotecario, Bernardino Fioravanti, che ha tracciato un profilo letterario e massonico di Franco Cuomo. Un folto pubblico ha partecipato alla presentazione, con gli occhi lucidi quando il figlio Alberto ha ricordato “l’esperienza commovente di trovare scritti mai letti e pubblicati di mio padre, per me primo maestro di vita. E’ stato come trovare un messaggio segreto dei suoi amati Templari. Una storia che continua…”.
“Franco Cuomo è stato uno scrittore – ha detto Piefranco Bruni nell’indirizzo di saluto – che ci ha insegnato la bellezza del viaggio. Il libro è un intreccio che ha al centro il sogno e l’esoterismo”. Lo scrittore di Taranto ha quindi ricordato le passeggiate nel vento con Franco Cuomo, “su per le strade di pietra di Maruggio. Ne nacquero esperienze che si sono poi tradotte in pagine belle di vita e di pensiero. Storie che continuano a disegnare percorsi, a sbirciare futuro nei fili della memoria che non si fa nostalgia ma costruisce speranza. Nel labirinto della scrittura, un segno indica la strada dell’infinita ricerca”.
Applaudito e commosso l’intervento di Maria Rita Parsi. “In questo libro – ha detto la psicoterapeuta – ho trovato speranza e ricerca. Voglia di Kairòs, di tempo profondo. E’ un volume che ha un respiro forte, e perciò può restituire il senso della vita e della morte. Franco non era preda del sogno, era lui il sogno. Aveva la capacità di tracciare un messaggio, e di farsi seguire perché sapeva anzitutto ascoltare. Per lui l’utopia era la grande possibilità di sperare e cambiare, pur nel dubbio. Era la possibilità di progredire. Glielo aveva insegnato il suo maestro Oscar Wilde, in un colloquio con il passato fatto di dialoghi, ombre e i simboli”. “Il suo itinerario – ha aggiunto – è anche una ricerca dell’identità, un sentiero che porta a confrontarsi con qualcosa che è di tutti ed è il mistero supremo, quello della morte. Un tema trattato però da vivi, in queste pagine. Per guardare sempre oltre”. “Le parole del figlio Alberto – ha sottolineato Parsi – sono l’inizio di questo percorso profondissimo che ci offre un libro che mostra anche il volto vero della Massoneria, una realtà che io definisco un modo profondo e analitico per crescere attraverso i simboli, creando una solidarietà e una comunità che permette di affrontare la vita”. Pagine che ci mandano un segno. “E un segno – ha fato notare la studiosa – è ciò che tutti noi ci aspettiamo dalla vita: nelle situazioni più drammatiche, noi chiediamo segni. Il problema del segno come traccia di esistenza è la radice dell’esperienza umana, possibilità di comunicazione per superare le distanze. Franco Cuomo ha fatto della sua vita e della sua morte un progetto di poesia. Sono convinta, come lui, che la maniera di sconfiggere la morte sia vivere ogni giorno, afferrando il tempo che resta. Quello vero”.
“Rivedere attraverso le parole di questo libro la figura di Franco, è un tuffo al cuore – ha detto Salvatore Spoto – con lui abbiamo avuto sempre tante cose da dirci, in ogni momento. L’ho difeso aspramente nei giornali, quando qualche volta il mare della vita diventava molto agitato. Questo libro è la sintesi della sua personalità, con la penna intinta nell’inchiostro del sentimento e il suo sapere dell’anima. Pagine che mostrano una scrittura bellissima, immediata e profonda. Si devono d’un fiato. Un unico filo conduttore porta il lettore a scoprire un mondo fantastico che è anche reale. E’ una penna che non ammette deviazioni – ha aggiunto lo scrittore – Franco segue un filo unico: quello della bellezza. Scava in una parte della sua anima, per poi trasmetterla ai suoi lettori. Parla una grande sapienza. Racconta l’uomo alla ricerca di se stesso. L’uomo davanti alla morte, che non è sconfitta ma il prolungamento di una dimensione”. Spoto ha quindi ricordato “la purezza di idee e l’incanto che suscitava Cuomo con la sua scrittura, come il soffio di una penna sul cuore. E’ stato una fonte di sentimento ma anche di profonda fratellanza: sapeva come esprimere ai lettori il vero contenuto della scrittura: la comunicazione di realtà vere, con il mantello dei suoi cavalieri”. “E’ una scrittura dell’anima – ha rimarcato il giornalista – nelle sue pagine ci sono gli uomini che costruirono le cattedrali, e concomitanti percorsi di sapere. Ancora oggi, a cinque anni dalla scomparsa, il suo andare a scavare, la capacità di indicare ed esprimere i grandi principi, sono una testimonianza. Gocce di verità che servono per il viaggio. Per questo chi conclude la lettura di queste pagine, potrà dire: conosco qualcosa in più della vita e dell’uomo”.
A sottolineare la “fine ironia e la maestria teatrale” di Franco Cuomo è stato Maurizio Scaparro. “Di quest’uomo mi sono portato dietro tanti insegnamenti. Nel libro – ha sottolineato il regista – Franco parla con semplicità di argomenti difficili. E parlando di teatro, viene fuori l’utopia, l’isola che non c’è. Necessaria più di tutte”. Ma questo contributo lancia anche un preciso messaggio: “La possibilità di credere ancora nella cultura. Siamo qui per lavorare a un futuro che ancora deve nascere, ma deve sorgere con ottimismo necessario. Le due grandi forze di Franco Cuomo sono state la lotta ai soprusi del potere e la forza dell’amore. Se siamo accomunati da queste due dimensioni, questo grande narratore non ha smesso di stare con noi”.
A impreziosire l’evento, l’attore Massimo De Rossi, che ha letto alcuni brani delle opere di Cuomo, catturando il pubblico nell’avventura di una parola che si fa scena di vita, portando verità alle sere.
“Franco era un uomo fantastico. Mite e quasi indifeso – ha detto il Gran Maestro Raffi tracciando le conclusioni dell’incontro – la sua non era una fuga dalla vita, un andare cieco al passato ma la ricerca profonda di un motivo forte che desse significato all’esistenza. Per strade diverse – ha rimarcato il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – siamo stati arrivati alle stesse conclusioni. Perché l’umanità è un sentiero di scoperta”. Ma qual è la lezione di Cuomo per l’oggi? “In una società che ha smarrito i valori – ha fatto notare Raffi – andare a scoprire i grandi messaggi della tradizione ha sempre un significato. Guai se un uomo non ha sentimenti o emozioni. Franco Cuomo era un Libero Muratore. E a Massoneria va vissuta, nei suoi Rituali e simboli. Uno dei simboli dei Templari, i due cavalieri che avanzano sullo stesso cavallo, sono il simbolo di ragione e intuizione. Un percorso da fare sempre insieme. . Non basta viaggiare nei siti della storia ma bisogna vivere nel presente, portando la passione civile nella storia”. La storia di uno scrittore si fa anche testimonianza: “Se all’uomo togli il sogno, cosa gli resta? Franco ha mostrato che c’è una Porta della Bellezza da cercare e vivere. I giovani non possono ragionare e vivere senza orizzonti. Occorre sognare e pensare. Questo è stato il percorso di un uomo che ancora oggi ritengo interessante. Personaggi come Franco danno una speranza nella vita. Sono il segno di un pensiero che può e deve dare qualcosa alla storia e all’altro, trovando la forza di dare una spallata all’abitudine e alle convenienze, per scommettere su ciò che ancora non si conosce. Franco non amava la morte, ma sapeva affrontarla. Sapeva che a certi appuntamenti occorre prepararsi. Questo libro – ha concluso – è un libro di amore di tanti per un uomo e uno scrittore che resta. Un atto d’amore, come questa sera. Con le voci di tanti, tutte diverse e importanti. Il vero esoterismo parla alla vita, la cultura libera sempre”.
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‘Valutate tutto questo con il metro delle vostre idealità, senza crearvi false idolatrie. Siate liberi, innamorati dei vostri sogni, ma sappiate dominarli, senza esserne mai dominati. Il sogno è vostro, non voi del sogno’. È il messaggio che ci trasmette Franco Cuomo. La parola di un uomo del dubbio che sgorga dalla trama segreta della sua recherche iniziatica. Attraverso scritti, appunti, racconti e riflessioni dedicate ai temi a lui cari, dalla Massoneria ai Templari, dal Graal a Carlo Magno, questo libro di molti inediti e umanità, svela tutto ciò che è oltre lo scrittore e il drammaturgo. Si scopre un Cuomo poco conosciuto, il Libero Muratore che ha saputo innalzare Templi con parole che restano, indagando con inesauribile passione tra i misteri della storia.