“La Massoneria non ha le mani sul Monte dei Paschi, non ne controlla i conti, né interferisce sui bilanci dell’Istituto. Soprattutto non promuove acquisti di banche (leggi Antonveneta) e non manipola l’andamento borsistico dei titoli azionari dell’Mps. Basta con il gioco della Torre, la magistratura accerterà che gli ‘uomini in nero infiltrati negli affari’, non sono Liberi Muratori del Grande Oriente d’Italia”. Lo afferma Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande oriente d’Italia, a proposito della “campagna mediatica che tira in ballo i massoni anche nelle ultime vicende di Siena”. “Il nostro lavoro – sottolinea Raffi – è culturale, non ci interessano i conti, gli affari, gli acquisti e la manipolazione dei titoli azionari di una banca. Spetta alla Magistratura e agli organi preposti verificare e accertare i fatti”.
Secondo il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani, “continuare a distrarre l’opinione pubblica, in tempi di elezioni, con secchiate di qualunquismo, o strattonare personalità anche politiche, volendo per forza cucire loro addosso grembiuli che non hanno né vogliamo dare loro, non serve al dibattito e alla chiarezza delle scelte che questo Paese, troppo fermo sul presente, deve necessariamente compiere”. “Assicuriamo che anche su questa vicenda – continua Raffi – non ci sono armadi della vergogna né liste coperte o segreti inconfessabili. Chi vuole vedere queste cose, vada al cinema. Essere massone è una scelta seria, di vita: non si entra nell’Istituzione per spartire o fare bottino, per interessarsi di politica o di centri decisionali. Non ci sono seggi da assegnare né consigli di amministrazione da tirare a sorte con il bussolotto. Basta con i luoghi comuni e il tritacarne, con i sospetti e le allusioni gratuite e senza fondamento. Se vogliamo essere seri – conclude Raffi – si dia piena fiducia alla magistratura, gli ‘uomini in nero’ infiltrati negli affari non sono i massoni del Grande Oriente. Chi sostiene il contrario, porti le carte alla Procura della Repubblica o stia zitto”.