Italia potrà muscire da crisi solo con diffusione contenuti e strumenti di conoscenza
“Serve un libro bianco sui problemi dell’editoria e una legge stragegica che promuova la lettura come uno dei bisogni sociali prioritari della nazione”. Lo dice all’Adnkronos il sottosegretario all’Editoria, Paolo Peluffo, sottolinendo come nella campagna elettorale si parli “poco di capitale umano. E invece -fa notare- siamo di fronte a una vera e propria emergenza culturale”. Una emergenza che “è molto più antica della crisi economica di oggi, ma ne è una delle ragioni principlali. La crisi dell’editoria, sia nel settore dei libri sia nel comparto quotidiani e periodici, aggrava la situazione di un Paese nel quale il 55% della popolazione adulta non legge neanche un libro l’anno. Un paese -insiste Peluffo- in cui il 46% della popolazione adulta ha soltanto il dploma di licenza media inferiore”.
“La distribuzione di giornali e periodici -analisi del sottosegretario all’Editoria- che già nei tempi migliori era la meta’ di Paesi come la Francia e un terzo di Stati come l’Austria e la Germania, si è ulteriormente ridotta. Solo con la diffusione di contenuti e strumenti di conoscenza -avverte Puluffo- l’Italia potrà uscire dalla crisi della sua bassa produttività e trovare stimoli per creatività e produzioni innovative: prima di ogni altra cosa, tutti dobbiamo ritornare a studiare”.
“La riforma dei contributi all’editoria (decreto Peluffo, ndr), è un primo passo -spiega ancora Peluffo- per ridare dignità al sostegno all’editoria, che però oggi -e io condivido l’appello lanciato dalla Fieg- deve dotarsi di tre nuovi strumenti: il sostegno all’innovazione tecnologica e al rinnovamento delle piattaforme digitali di proprietà italiana; un sostegno alla domanda a al consumo di cultura, come era stato prefigurato nel disegno di legge di riforma dell’editoria purtroppo decaduto con la fine della legislatura; infine una valutazione sulla situazione attuale degli ammortizzatori sociali esistenti”.
Per Peluffo, “la reputazione sociale di chi produce conoscenza nel mondo dell’editoria e dell’istruzione, vengono prima di ogni altro fattore. Dell’editoria in particolare esiste anche un aspetto di tutela costituzionale del pluralismo che nella storia repubblicana è sempre stato considerato, magari con strumenti non adeguati o che hanno provocato distorsioni”. “Ho ribadito più volte -ricorda Peluffo- durante il mio mandato di governo, la necessità di puntare con decisione su un Piano strategico annuale per il sostegno all’editoria e alla lettura, risorse fondamentali per lo sviluppo sociale, politico, economico e culturale del Paese”. “Subito dopo le elezioni -conclude il sottosegretario all’Editoria- presenterò un memorandum per il prossimo governo sull’editoria e la promozione della lettura”.