Bonvecchio: “Il Gran Maestro Raffi – ha proseguito ha condotto la Libera Muratoria del Grande Oriente ad essere accettata da una società che ci respingeva. È stato un evento epocale. Dobbiamo continuare su questa strada”. Busolini: “Siamo Uomini fra gli altri uomini, cittadini in prima persona”.
Il 6 luglio a Bolzano, nello splendido maniero di Castel Mareccio, si è tenuta la prima Tornata Rituale a Collegi Riuniti del Triveneto. Per l’occasione il maglietto è stato retto dal presidente del Trentino Alto Adige, Roberto Cirimbelli, mentre la carica di I Sorvegliante è stata ricoperta dal presidente del Collegio del Friuli Venezia Giulia, Umberto Busolini e quella di Secondo Sorvegliante dal presidente del Collegio del Veneto Euganeo, Paolo Valvo. Le Colonne sono state illuminate dalla presenza di oltre 180 Fratelli provenienti non solo dai Tre Collegi del Triveneto ma anche dai Fratelli della Toscana, dell’Emilia Romagna, dell’Abruzzo e della Sardegna. L’apertura dei Lavori Rituale si è tenuta alla presenza adel Gran Oratore del Grande Oriente, Lorenzo Morris Ghezzi, dell fratello Claudio Bonvecchio, Gran Consigliere alla Cultura del Grande Oriente d’Italia, del presidente del Collegio Circoscrizionale della Toscana, Stefano Bisi, del Consigliere dell’Ordine del Collegio Fiuli, Bruno Gambardella, del consigliere dell’Ordine del Collegio del Trentino, Danilo De Tassis, del Gran Rappresentante per la Germania, Edgardo Campane, del Grande Economo del Grande Oriente, Luciano Bergamaschi, del Fr. Luigi Trudu, Venerabile della Loggia Risorgimento all’Oriente di Cagliari oltre che da numerosi Maestri Venerabili dei tre Collegi del Triveneto.
La Tornata è iniziata con la lettura da parte dei tre Presidenti del Triveneto di tre brevi “Tavole Prefatorie”. La prima, “Massoneria e sogno di una società diversa”, è stata tracciata dal fratello Busolini, che ha ricordato come la Massoneria negli ultimi tre secoli di vita abbia attraversato “epoche mai simili a se stesse, cercando sempre di sperimentare il nuovo, di allargare il respiro alle generazioni future, attualizzando la propria identità di tempo in tempo,senza però smarrire neppure per un istante le proprie tradizioni e la propria memoria”. Busolini ha proseguito ricordando che “dobbiamo essere Uomini fra gli altri uomini, cittadini in prima persona. Perché l’influenza della Massoneria sulla società si attua attraverso i sentimenti e l’operare dei suoi appartenenti e non come Istituzione fine a se stessa. I Liberi Muratori grazie alla loro spiritualità e alla visione etica delle cose, possono essere un esempio per tutti. Se sapremo ripensare noi stessi, offrendo i frutti delle nostre riflessioni, potremo contribuire a cambiare l’umana società in modo degno della nostra storia”. A seguire la seconda Tavola “Massoneria come via esoterica” è stata tracciata dal presidente del Trentino Alto Adige, Roberto Cirimbelli che ha rilevato che la “Massoneria, per definizione, nasce grande, non conosce cedimenti, poiché dà il senso delle possibilità e il desiderio di desiderare incarnando nel suo Dna l’esoterismo, inteso come trasmissione graduale e progressiva di una conoscenza spirituale, attraverso l’iniziazione, che si rivolge al singolo e che sottintende a una profonda indagine interiore”. Dall’Iniziazione, ha aggiunto, “può e deve aver luogo la fase che ci impegnerà per tutta la Vita. Non vi è requie per chi brama di diventare un vero Iniziato: occorre che tutto nasca dal desiderio e dalla volontà senza dimenticare che non è possibile un’introspezione senza volgere lo sguardo verso l’esterno, al Tutto che ci circonda e ci unisce, poiché ci si trova davanti a una forma magistrale di creazione del Grande Architetto dell’universo”.
Il presidente del Veneto, Paolo Valvo ha poi dato lettura della Tavola “Massoneria e formazione dell’uomo” in cui ha ammonito che “Il lavoro della Loggia non può solo essere esclusivamente rivolto all’apprendimento, quasi mnemonico del Rituale ed all’elaborazione di dotte tavole iniziatiche, non smettiamo mai, Fratelli, di avere presenti quei valori su cui i Massoni si ritrovano, quel mistero che tiene insieme, in una secolare catena d’unione, cosi tante persone, che, altrimenti, mai si sarebbero incontrati nella vita”. Ha proseguito ricordando che il segreto dell’Unione dei Liberi Muratori risiede nel fatto che “Nella tradizione iniziatica il massone cerca la trasmutazione della sua identità più vera e intima, per liberarla e sanarla dalle incrostazioni e dalle contaminazioni profane”, concludendo che “Essere Fratelli significa, allora, essere aperti al mondo, vivere la contemporaneità con il cuore in sofferta sintonia con i drammi del nostro secolo, con le ansie della nostra società, ma senza aristocratica estraneità e superiorità.” A conclusione della Trilogia Prefatoria, il Fratello Claudio Bonvecchio, che ha tracciato la Tavola “Il futuro della Massoneria” in cui ha inserito tre importantissime riflessioni: La prima era inerente allo stare insieme. “Essa si fonda – ha sottolineato Bonvecchio – sulla frase vetero-testamentaria (Salmo 132, 1) “O quam bonum et quam iucundum est habitare fratres in unum” ossia “È fonte di gioia e felicità, Fratelli, trovarsi insieme”. Significa che lo stare insieme in una Tornata di Loggia equivale a vivere la straordinaria esperienza di una comunità che si raccoglie intorno ai valori della Libera Muratoria. Li fa propri, li rende parte del proprio essere: in una condivisione totale in cui i Fratelli sono un unico corpo, un’unica testa, un unico cuore. In questa profonda unione non esiste stacco temporale tra passato, presente e futuro. In questo senso, i Fratelli passati all’Oriente Eterno sono vicini a noi in un Eggregoro che comprende anche quelli futuri. Questo ci consente di ricordare il carissimo Michele Raffi ,che siede tra noi e che gioisce della nostra felicità, del nostro commosso ricordo, della nostra vicinanza. Questa comunanza non deve essere mai dimenticata.”. La seconda riflessione è stata dedicata al tempo presente che – ha ricordato ancora Bonvecchio – “è un tempo in cui assistiamo non a una crisi contingente, ma a una crisi di sistema. Significa che sarà una crisi di lunga durata, difficile forse drammatica, da cui il mondo uscirà cambiato: come tante volte nel passato. Ma a differenza del passato, gli uomini non dispongono più delle certezze di un tempo: religiose, politiche, ideologiche, culturali. La crisi non risparmierà neppure la Libera Muratoria che può ridursi ad una Onlus, a uno “strano” club service o scomparire. Noi eviteremo questo destino se ci aggrapperemo come uno scoglio alla nostra Tradizione, al nostro Rituale, alla nostra gerarchia sapienziale: e alla nostra vita iniziatica. Solo tutto ciò ci permetterà non solo di resistere, ma di portare agli altri la Luce che brilla nelle tenebre e si alimenta nel nostro cuore. E di cui dobbiamo essere sempre degni”. La Terza Riflessione ha riguardato la società: “Il Gran Maestro Gustavo Raffi – ha proseguito Bonvecchio – ha condotto la Libera Muratoria del Grande Oriente ad essere accettata da una società che ci respingeva. È stato un evento epocale. Dobbiamo continuare su questa strada. Dobbiamo, ora, sfidare la società non solo difendendoci – con fermezza, coraggio, decisione, durezza – se ingiustamente attaccati, ma anche proponendo. Anche affrontando i grandi temi (economici, morali, sociali) da cui la società sembra incapace a districarsi. Non per offrire soluzioni unitarie e miracolistiche che non ci appartengono, ma per proporre ipotesi, instillare dubbi, indicare percorsi, confrontare esperienze. Per questo, bisogna formarsi in Loggia e lavorare in Terzo Grado, la nostra “palestra” ideale. Oggi, è di moda citare la speranza. È giusto farlo, ma per non cadere nella semplice retorica, bisogna che la speranza si fondi sull’impegno e sulla forza. L’impegno è quello di realizzare, nella libertà, la Fratellanza universale che coincide con la realizzazione della vera uguaglianza. La forza è il senso di responsabilità che deve animare tutti noi se siamo convinti che una reale Iniziazione non è un egoistico tenere per sé ma un generoso donare agli altri.”.
Dopo la Lettura della Tavola del Fratello Bonvecchio, Il presidente del Trentino Alto Adige ha conferito la “Medaglia di Veterano” al Fr. Antonino Paparcura della Loggia “La Nuova Vedetta” all’Or. Di Udine per i suoi 53 anni di appartenenza alla Libera Muratoria del GOI. Infine il Presidente Cirimbelli ha invitato il Gran Oratore Fr. Lorenzo Morris Ghezzi ad effettuare delle proprie riflessioni. Successivamente non avendo nessuno del Fratelli presenti all’Oriente chiesto di prendere la parola, il Maestro Venerabile ha deciso una toccante Catena d’Unione rivolta al Gran Maestro e a Filippo Raffi ricordando il difficile momento che ha segnato la sfera più intima del nostro Gran Maestro. A tal fine tutti i Fratelli in piedi e con la mano sul cuore si sono uniti in tale Catena Sprituale ascoltando un antico auspicio invocato dal fratello Busolini che così recita “Non vi è che un solo amore, quello dei vivi e quello dei morti, quello del Lavoro e quello della bellezza, quello degli uomini e quello delle donne, quello della natura e quello del Grande Architetto dell’Universo”. La II Tornata a Collegi Riuniti del Triveneto si terrà il prossimo anno a Trieste.