Cari Fratelli,
gli equinozi e i solstizi costituiscono i quattro punti cardinali dell’architettura del tempo nell’arco di un anno.
L’appuntamento perenne con i solstizi, invernale ed estivo, rappresenta per i liberi muratori il momento della completa comunione con la natura, un’unione fortificata dal moto del sole, che il Grande Architetto dell’Universo ha creato per irradiare e vivificare generosamente e senza distinzione ogni forma di vita terrena.
Quello che per la scienza è semplicemente il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’ellittica , il punto di declinazione massima o minima, per la massoneria rappresenta una festa fondamentale, la “festa della Luce”, quell’energia primaria che è al centro della simbologia liberomuratoria.
La Luce è il simbolo centrale dell’iniziato.
Il neofita chiede la Luce, la loggia viene irradiata dalle tre grandi Luci emanate dalla squadra, dal compasso e dal libro sacro, le tre Luci ci guidano, l’accensione e lo spegnimento delle Luci della Forza, della Bellezza e della Sapienza scandiscono l’alfa e l’omega nei nostri lavori rituali.
Quindi Fratelli viviamo in comunione questo momento straordinario di Luce ma con la consapevolezza – con quella consapevolezza che solo gli uomini del dubbio, come i massoni essendo iniziati hanno – che il giorno seguente inizierà inesorabilmente il percorso verso le tenebre, quelle tenebre che non possono farci paura perché come disse Giovanni l’evangelista: “la luce brilla nelle tenebre ma le tenebre non l’hanno compresa”.
Gustavo Raffi