“Basta con la conta dei morti e tragedie umanitarie che lasciano l’inferno nel cuore. Nessuno si volti dall’altra parte”. E’ il duro monito che Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, lancia dopo la nuova strage di immigrati a Lampedusa, che ha causato oltre 90 morti e 200 dispersi. “Proviamo sgomento e pietà – aggiunge – per una tragedia immane che scrive una terribile pagina di sofferenza e sangue nel Mediterraneo”.
“Non possiamo abbandonare al loro destino i migranti che partono dal Nordafrica alla ricerca di una vita migliore – sottolinea il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – ma l’Italia non può essere lasciata sola da un’Europa troppo attenta allo spread e ai bilanci degli Stati e insensibile invece alle tragedie umane. Il fenomeno dell’immigrazione riguarda tutta la comunità internazionale: nel dovere dell’accoglienza, nel sostegno da assicurare ai Paesi di origine dei migranti e nella lotta senza quartiere ai mercanti di morte che lucrano con sporchi traffici sulla pelle disperata di uomini, donne e bambini innocenti in fuga da guerra, paura e fame. Ognuno si assuma le proprie responsabilità”.
“Siamo vicini al sindaco Giusi Nicolini e a tutti i cittadini di Lampedusa – conclude Raffi – che fanno della solidarietà ai migranti un impegno di vita. Per l’umanità che dimostrano con i fatti, meriterebbero il premio Nobel per la Pace”.
Roma, Villa il Vascello 3 ottobre 2013