Compagnonaggio, antica corporazione di mestiere

Un incontro culturale sul Compagnonaggio ha coinvolto il 16 ottobre i cittadini di Alessandria su iniziativa dell’Oriente locale. Le logge “Santorre di Santarosa” (1), “Marengo” (1061) e “Pitagora” (1065), insieme al Circolo Culturale Tanaro, hanno invitato il Bibliotecario del Grande Oriente d’Italia, Dino Fioravanti, a tenere una conferenza su “Compagnonaggio, antica corporazione di mestiere in Francia” che ha avuto luogo nella sala Belle Epoque dell’Alli due Buoi Rossi, storico hotel di Alessandria. Significativa la presenza di un pubblico numeroso, con esponenti del mondo della cultura, delle professioni, dell’imprenditoria e di club service locali.

L’argomento non è certo tra i più conosciuti, ma la presentazione di Pier Giuseppe Rossi ha subito introdotto la platea nell’atmosfera di quei luoghi e tempi, recitando una poesia compagnonica del XIX secolo piena di spunti e suggestioni. Elementi che insieme alla proiezione di immagini e di video, anche recenti, hanno accompagnato la conferenza di Fioravanti che non solo ha ripercorso la storia dei Compagnoni fino ai giorni nostri (nel 2010 l’Unesco ha dichiarato il Compagnonaggio francese Patrimononio Culturale Immateriale dell’Umanità), ma ha descritto anche i loro usi e costumi, dalle tecniche di lavoro all’abbigliamento, fino alla descrizione della loro particolarissima festa di matrimonio. I presenti hanno potuto ammirare dal vivo perfino una sciarpa rituale ottocentesca.

Il Compagnonaggio ha, infatti, un’antica tradizione iniziatica, anzi ‘triplice’, ha spiegato il Bibliotecario, ognuna protetta da personaggi mitici quali Salomone, Maestro Giacomo e Padre Soubise. Su questi miti si fondano pratiche e credenze suggestive, come il Tour de France compiuto dai giovani apprendisti, per la durata da tre a sette anni, al fine di imparare l’arte, vivendo nelle case disseminate sul territorio di Francia, chiamate le Cayennes; oppure il valore attribuito al personaggio femminile della Mère (la Madre) che garantisce la continuità della fratellanza e si preoccupa della gestione pratica e morale dell’associazione e, ancora, del Rouleur che organizza il lavoro, i turni, l’istruzione. Senza dimenticare la formazione spirituale che il Compagnone curava con la stessa attenzione della sua abilità professionale e artistica.

Tre società compagnoniche sono ancora attive: l’Associazione Operaia dei Compagnoni del Dovere del Tour de France, la Federazione Nazionale Compagnona dei Mestieri della Costruzione e d’altre attività e l’Unione Compagnona dei Doveri Uniti. Tutte si occupano di formare ogni anno migliaia di giovani nei 17 mestieri dell’industria, delle costruzioni, del legno, della metallurgia, dell’automobile, del cuoio e dell’alimentazione, oltre a svolgere l’attività di conservazione e restauro del patrimonio artistico francese.

Ha chiuso l’incontro, l’esibizione del tenore alessandrino Gianfranco Cerreto che, accompagnato al pianoforte da Silvia Belfiore, ha interpretato una canzone compagnonica, opera di Agricol Perdiguier (1805-1875), rielaborata Aldo Brizzi, noto compositore e direttore d’orchestra.

Tra i partecipanti al convegno, si segnala la presenza del Gran Tesoriere Piero Lojacono, del Presidente circoscrizionale di Piemonte-Valle d’Aosta Renato Lavarini e di Giampiero Mazzone, presidente del Circolo Culturale Tanaro, nonché maestro venerabile loggia “Marengo” di Alessandria. Nei loro interventi, oltre a esprimere soddisfazione per il successo dell’iniziativa, hanno ringraziato Alberto Valdata per la cura particolare con cui ha organizzato l’incontro.

Sul Compagnonaggio leggi nel sito della Gran Loggia Svizzera Alpina



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