Le colonne di un nuovo tempio sono state innalzate nelle Marche. La nuova loggia ha sede a San Benedetto del Tronto ed è intitolata a Francesco Carbone, massone illustre, nato nel 1922 proprio a San Benedetto e scomparso nel giugno dello scorso anno all’età di 90 anni. Alla cerimonia di consacrazione, celebrata ad Ascoli, ha partecipato il Gran Maestro Gustavo Raffi.
Socialista – dopo l’8 settembre del 1943 partecipò alla lotta armata di liberazione nell’Appennino bolognese e modenese – politico di razza, presidente della provincia per tre legislature, dal 1978 al 1990, Carbone ha lasciato il segno sul territorio per le numerose iniziative che ne hanno scandito lo sviluppo, dall’ammodernamento strutturale di importanti tratti della rete stradale alla costruzione di nuove sedi scolastiche, ad interventi a favore dell’aziende locali di eccellenza, al sostegno avviato insieme alla Farnesina e all’Unicef a due dei paesi più poveri dell’Africa, come Guinea Bissau e Isola Capo Verde.
E ancora, alla promozione di un’intensa attività culturale, che seppe esprimersi al meglio attraverso la sua intuizione di organizzare in network i Comuni. Grandissimo l’apprezzamento espresso dal Gran Maestro per la scelta dei fratelli di San Benedetto di intitolare una Loggia a un personaggio del nostro tempo come Carbone, amatissimo da tutti coloro che lo hanno conosciuto per la sua straordinaria umanità, e per il modo in cui ha saputo mettere in pratica quei valori che fanno di un uomo e di un uomo e un massone.
Presenti al rito di innalzamento anche il Gran Segretario Alberto Iannuzzelli, il Gran Segretario Aggiunto Gabriele Brenca, il Grande Ufficiale Tiziano Busca, i Garanti di amicizia Liborius Ceran, Guido Vitali, Giacomo Pianelli e Fabio Zandri, il presidente del Collegio delle Marche Fabrizio Illuminati, il segretario Carlo Dezi, Andrea Maurizio della Loggia Alfredo Diomede (1250) di Pescara, Sandro Valentini della Gabriele Rossetti (198) di Vasto, Fabrizio Mosca della Rosslyn-Sinclair (1418) di Ancona e numerosi altri maestri venerabili del territorio, come Maurizio Vitali della Edwin E. Aldrin (738) di Fermo, Antonio Saragoni Lunghi della Aldo Nardi (1074) di Tolentino e Lamberto Maestri della Cecco d’Ascoli (1222) di Ascoli Piceno.