Arrestato a Venezia nel maggio del 1592, Giordano Bruno è costretto a difendersi dall’accusa di eresia di fronte al Tribunale dell’Inquisizione: è l’inizio della lunga e dolorosa trafila processuale che, quasi otto anni dopo, il 17 febbraio 1600, lo condurrà sul rogo.
A raccontarne la storia è il libro ‘Giordano Bruno. Un’autobiografia’, a cura di Michele Ciliberto, edito da Castelvecchi (pp. 108, euro 10).
Le sue prime deposizioni, raccolte in questo libro accanto agli interventi dei giudici e dei testimoni, sono la traccia di un profilo autobiografico intenso e sofferto, che del filosofo ci restituisce anche il carattere, lasciandolo emergere nella serrata corrispondenza tra le scelte di vita e gli sviluppi del pensiero. È una confessione resa sotto minaccia, un’abile mistura di verità, intelligenza oratoria e dissimulazione, eppure Bruno rimane orgoglioso anche nell’atto di chiedere perdono.
Le sue parole, allora, ci aiutano a comprendere come la scelta di consegnarsi al martirio fu il risultato di una progressiva presa di consapevolezza del proprio ruolo di libero portatore di verità: un’estrema affermazione di autocoscienza. Selezionata e commentata da Michele Ciliberto, tra i maggiori studiosi del Nolano, questa insolita autobiografia, oltre che un’introduzione all’opera del filosofo, è così anche una chiave per decifrarne le complesse ragioni, al di là di stereotipi e mitologie consolidate. Una testimonianza sulla libertà di pensiero. Un libro appassionante per conoscere, attraverso le sue parole, uno dei padri del pensiero moderno.
Michele Ciliberto (Napoli, 1945), docente e storico della Filosofia, allievo di Eugenio Garin. Dal 2002 è ordinario alla Scuola Normale Superiore di Pisa, presso la quale dirige anche il Centro di Filosofia. Dal 1996 è presidente dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento. È socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Dirige la rivista “Rinascimento”. È considerato uno dei massimi esperti di Giordano Bruno, sul quale ha scritto numerosi saggi e del quale ha curato opere sia italiane sia latine.