Quali sono le sedi della massoneria? Dove lavorano i liberi muratori? Lo svela un libro appena pubblicato da Gangemi a cura di Enzo Viani e Ciro Castaldo e disponibile anche in formato e-book dal titolo “Le case massoniche della Urbs. Il patrimonio del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani” attraverso documenti storici e iconografici, raccontando come si sia sviluppato questo straordinario patrimonio immobiliare attraverso la storica Società Urbs, fondata nel 1910 con l’obiettivo, raggiunto l’anno successivo, di acquistare a Roma Palazzo Giustiniani, oggi sede del Senato della Repubblica italiana.
Il progetto di acquisizioni è andato avanti fino a oggi, sebbene con alterne vicende, anche dolorose, come descrive nel libro lo storico Carlo Ricotti citando la confisca di Palazzo Giustiniani, a gennaio del 1926, da parte del regime fascista che aveva messo fuori legge la Massoneria nel novembre precedente con la famigerata legge sulle associazioni, congegnata ad arte contro i Liberi Muratori. La Società Urbs, tuttavia, scrive Ricotti, “grazie ad un escamotage tecnico-giuridico, riuscì a sopravvivere”, riprendendo formalmente le attività nel 1947, con l’allora Gran Maestro Guido Laj.
Al momento quasi il 40% degli appartenenti al Grande Oriente si riunisce in locali di proprietà diretta della Urbs, in edifici anche di grande pregio, come quelli di Perugia, Palermo, Sansepolcro e da ultimo (ma si potrebbe continuare a lungo) Roma, con Casa Nathan inaugurata il primo marzo 2014. “Non mi stancherò mai di ripetere – afferma Gustavo Raffi nella prefazione del libro – che, a favorire la conoscenza e la diffusione della Libera Muratoria è sempre più necessario, perfino nella gestione del patrimonio immobiliare, quel criterio di trasparenza e apertura al mondo profano, che solo può consentire un proficuo contatto fra la nostra istituzione e la società contemporanea, sempre più animata da una sete di conoscenza e dalla ricerca di luoghi di incontro “laici” e non confessionali. Queste nostre case devono diventare fabbriche di idee e di ideali, dalle quali possano uscire persone al servizio dell’uomo, dell’altro, del bene comune, degne di discendere da quei grandi costruttori di cattedrali che furono i nostri predecessori, di dare il loro contributo al mondo, che ne necessita più che mai”. Il volume è a cura di Enzo Viani e Ciro Castaldo.