All’indomani della manifestazione di Parigi e della giornata di fratellanza straordinaria che il mondo ha vissuto dopo le stragi di Parigi, Jean Pierre Servel, Gran Maestro della Gran Loggia Nazionale Francese, ringrazia le obbedienze di tutto il mondo per i messaggi di vicinanza e solidarietà ricevuti. Ecco le sue parole.
Carissimi Fratelli, miei amati Fratelli,
dopo la giornata di fratellanza straordinaria e storica che abbiamo condiviso con tutti coloro che ci sono nostri fratelli per umanità, rivolgiamo un pensiero profondamente fraterno e commosso alle vittime dei terribili attentati che abbiamo subito e alle loro famiglie martoriate.
I nostri cuori sono in primo luogo accanto a loro e a coloro che li amavano.
Circondiamo con la nostra sincera solidarietà e il nostro profondo affetto fraterno tutti i nostri fratelli ebrei, che ancora una volta, una volta di più, sono stati crudelmente colpiti dall’odio e dalla violenza cieca nell’attacco perpetrato contro il supermercato kosher alla Porte de Vincennes. A tutti i nostri fratelli ebrei diciamo: non siete soli in questa terribile prova.
Permettetemi anche di ringraziare a vostro nome, le Grandi Logge straniere che, in gran numero, ci hanno indirizzato messaggi di condoglianza, sottolineando la fortissima emozione fraterna suscitata da questi tragici avvenimenti e dalla reazione del nostro paese. Potrete consultarli tra qualche giorno nel sito della GLNF.
Fratelli miei, nessuno può restare muto davanti a tali atti di barbarie, nessuno può più restare indifferente dinanzi a ciò che è successo in Francia. Eravamo senza dubbio in tantissimi a partecipare, personalmente e in modi diversi, alle manifestazioni, al miracolo della straordinaria fraternità che si è svelata ai nostri occhi.
Le immagini non sbagliano. L’eggregore, la reciproca comprensione, il rispetto, la benevolenza hanno spalancato le loro porte, preso il volo e trasformato i rapporti tristemente ordinari della vita pubblica.
Tutti questi sentimenti che le nostre sorelle e i nostri fratelli per umanità hanno vissuto ieri, noi, nella nostra vita di Massoni, ci prepariamo assiduamente a decifrare e soprattutto ad accogliere e a preservare. Era necessario che per ravvivarli nei cuori dei nostri compatrioti ci fossero queste vittime, questi drammi? Noi lo sappiamo, che spesso è dal cuore del pericolo e dell’orrore, al cuore della morte, che nascono i semi di una vita nuova. Piena di speranza.
Si, ancor fragile, una speranza è nata nei cuori. Una speranza che, al di là delle paure e dei retro-pensieri, attraversa gli schieramenti politici, le confessioni religiose, le appartenenze comunitarie o sociali.
Non spetta a noi, Fratelli miei, prendere posizione a nome della nostra Obbedienza nei dibattiti sociali e le dispute politiche che inevitabilmente si stanno scatenando.
Spetta a noi invece mobilitarci, individualmente, per preservare quotidianamente la bella speranza di fraternità che è nata intorno a ciascuno di noi. Ci spetta, a modo nostro, in virtù del nostro sentimento e del nostro desiderio massonico, di farla trionfare, come ci è possibile, senza parole d’ordine, con tutta la libertà che ci appartiene e che noi amiamo.
A diversi livelli, ciascuno di noi, i nostri amici o conoscenti, abbiamo voluto essere fratelli e sorelle, per qualche giorno…Per tradurre questo desiderio di fratellanza, hanno voluto essere “Charlie”. A ciascuno di noi, con il nostro comportamento e il nostro riguardo verso gli altri, spetta di fare in modo che questa volontà di fraternità si traduca concretamente in azioni e che duri un po’ più a lungo.
A voi, carissimi Fratelli, miei amatissimi Fratelli, il mio affetto fraterno
Jean-Pierre Servel
Gran Maestro