Ha aperto i battenti questa mattina al Palacongressi di Rimini per concludersi domenica 12 aprile la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, la più importante e antica istituzione massonica italiana, che conta circa 23 mila iscritti. “Il coraggio delle idee, la costanza delle azioni” è il tema scelto per l’assise di quest’anno che è dedicata a chi non si arrende ed è impegnato con determinazione a trasformare in meglio il mondo, rimettendo l’uomo al centro di tutto e restituendogli quel primato che oggi appartiene all’economia e al mercato. Dalle 9,30 di oggi fino alla tarda mattinata del 12 aprile per tre giorni, a latere dei lavori rituali, sarà un continuo succedersi di attività pubbliche alle quali tutti potranno partecipare: momento clou, questo pomeriggio, alle ore 17, con l’allocuzione pubblica del Gran Maestro Stefano Bisi che parlerà nel tempio che, per l’occasione, sarà accessibile ai non massoni. A dare il via a questo tradizionale appuntamento il taglio del nastro delle cinque mostre allestiste nella hall della grande struttura congressuale riminese.
“Coraggio e libertà: gli uomini e la storia” è il titolo dell’esposizione ideata dall’Associazione italiana di filatelia massonica che ha portato a Rimini alcuni preziosi esemplari della Collezione Boeri e un centinaio di quadri ispirati al tema della tre-giorni riminese. L’Aifm-Goi ha presentato anche il materiale filatelico delle Poste e del Grande Oriente emesso per l’occasione: Annullospeciale primo giorno; Busta Gran Loggia 2015; Busta 15° Gran Loggia a Rimini 2000-2015; Cartolina DeMolay 2015; Emissione speciale in favore di Fism (Federazione italiana di solidarietà massonica).
Al “Novecento italiano” è dedicata la mostra a cura della Fondazione Allori, che ha portato a Rimini una selezione di foto del suo vasto e ricco archivio costituito da un patrimonio di circa sette milioni di pezzi fra lastre di vetro e negativi di vario formato. Società, politica, cultura e spettacolo, cinema e storia ne sono al centro e costituiscono uno dei più affascinanti percorsi della memoria del nostro paese dal 1890 a oggi. I quaranta scatti, scelti da Umberto Cicconi, presidente della Fondazione, per essere esposti al Palacongresso raccontano l’Italia dall’inizio del secolo, con il dramma delle due guerre mondiali e gli entusiasmi di una Repubblica inedita, fino all’avvento del sogno europeo. La rassegna descrive il miracolo del ritorno alla democrazia, della ricostruzione, della rinascita culturale, oltre che economica e politica del nostro paese. Cicconi esporrà anche una selezione di preziosissimi pezzi. giubbe rosse, armi, lettere e altri cimeli di Giuseppe Garibaldi collezionati da Bettino Craxi, che fanno parte del patrimonio del museo dedicato all’Eroe dei due mondi, grande massone ed eroe del Risorgimento, inaugurato lo scorso anno a palazzo Maturi ad Amorosi, in provincia di Benevento.
Poi le mostre del Servizio Biblioteca. La prima intitolata “Un contributo al pregiudizio. La satira antimassonica”. Nel corso della sua storia plurisecolare l’Istituzione Massonica non è potuta sfuggire alla satira, divenendo oggetto di persecuzione da parte di sistemi politici autoritari. L’esposizione organizzata dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente per la Gran Loggia intende offrire un quadro complessivo del fenomeno antimassonico dimostrando come la satira di potere non fu mai storica e obiettiva non ritenendo neppure necessario spiegare come e perché ci dovesse essere un legame tra la Massonerie e le più varie forme sociali, culturali e politiche ritenute all’occasione ostili. Le tre sezioni in cui è organizzata l’esposizione illustrano gli estremi del fenomeno antimassonico, rappresentando la satira neutrale, quella fascista e quella socialista, non limitandosi ad illustrazioni provenienti dall’Italia. Ci troviamo di fronte a rappresentazioni dei riti con cazzuola e grembiulino traboccanti di luoghi comuni e frasi fatte, di una furia iconoclasta intesa a sminuire e negare con ogni argomento l’opera della massoneria. Il carattere astioso e presuntuoso della critica si esprime attraverso raffigurazioni improbabili e semplicistiche dove gli appartenenti alla setta sono esseri semiumani deformi e perennemente incappucciati, perciò considerati viziosi o pericolosi.
La seconda mostra è dedicata a “Il Grande Oriente d’Italia nella storia del Novecento” e illustra il contributo della Massoneria ai grandi avvenimenti del secolo passato: dalla Grande Guerra all’Impresa di Fiume sino all’impegno antifascista di molti dirigenti dell’Istituzione che hanno continuato a lavorare, anche dopo la messa al bando della libera muratoria nel 1925, in clandestinità e in seno al ricostituito Grande Oriente d’Italia in esilio. Una parte della mostra è dedicata anche ai diversi Riti e in particolare al Rito Scozzese Antico e Accettato con una selezione di oggetti e documenti rari. Rimanendo in questo ambito ampio spazio trovano inoltre, i libri più rappresentativi facenti parte della Collezione Garattini come alcuni opuscoli novecenteschi delle logge del Grande Oriente, i rituali della loggia “Sebezia” all’Oriente di Napoli di Domenico Angherà e alcuni volumi preziosi del Settecento e della prima metà dell’Ottocento sui diversi Riti. Presente anche una selezione di periodici molto rari e per lo più sconosciuti ai repertori bibliografici massonici (Maruzzi, Lattanzi) come la rivista Nuova Era Massonica Organo del S.C.G.O. nella Valle di Palermo per gli anni dal 1876 al 1878 e, soprattutto, alcune riviste, a partire dal 1945, che ricostruiscono la frammentata storia di alcune obbedienze che rivendicavano una filiazione dalla secessione di Saverio Fera (Gran Loggia d’Italia di Piazza del Gesù) ugualmente rappresentata con Annuari, Bollettini e Rituali a partire dal 1908.