La “crescita” delle giovani generazioni e “l’enorme tesoro della nostra cultura per realizzare una nuova Italia al passo con le immense sfide della globalizzazione che vive una evoluzione continua”. Questi gli elementi su cui puntare per il futuro del Paese secondo il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi che ieri ha pronunciato la sua allocuzione davanti alla platea della prima giornata della Lavori della Gran Loggia 2015 a Rimini. Assemblea, viene spiegato, il cui filo conduttore è ‘Il Coraggio delle idee e la Costanza delle azioni” e che vede confluire nella città romagnola parecchi dei 23 mila massoni italiani del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani. “Tutti noi – ha spiegato Bisi in un passaggio della sua allocuzione – sappiamo quanto ha bisogno questo Paese di cultura. Il 2015 è non solo l’anno dell’Expo ma è soprattutto l’anno di Dante Alighieri. In tutta Italia partendo da Firenze, la città che gli diede i natali, viene celebrato il 750/o anniversario dalla nascita del Sommo Poeta: quale miglior occasione e spot universale per rilanciare la cultura italiana nel mondo?”.
A giudizio del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, “la Divina Commedia è maestra di vita, è una fedele compagna per l’uomo di ogni tempo e quel viaggio mistico-iniziatico rappresenta il cammino che deve contraddistinguere quello di noi massoni. C’è la discesa interiore e il calarsi negli abissi della realtà, in tutte le sue estensioni, dalle più voluminose a quelle sottili e c’è la risalita verso la Luce spirituale. Noi iniziati al pari dell’Alighieri che si mette in marcia, non senza timore, nella ‘selva oscura’, siamo chiamati a risvegliarci dal torpore per abbracciare un cammino avventuroso”. E parlando di massoneria, ha proseguito Bisi in un altro passaggio, questa “si è sempre battuta contro tiranni, dittatori, re e uomini non illuminati, ed ha fatto scrivere tante pagine gloriose e cambiato gli scenari dell’umana esistenza con la ricchezza dei propri uomini e la forza delle idee”. Quindi, ha argomentato, “non si può vivere di solo passato. Non si può vivere di luce riflessa. Non si può stare in attesa degli eventi. Di capire cosa accadrà tra qualche mese, un anno o più. Noi massoni dobbiamo elevarci ma al tempo stesso elevare l’uomo e la società. E per farlo dobbiamo essere parte attiva del cambiamento dando il nostro apporto alla luce del sole e senza paura – chiosa -: non abbiamo niente da temere, semmai devono essere gli altri a temere la forza trascinatrice del nostro pensiero”.
Cresce di 700 nuovi affiliati all’anno la loggia massonica del Grande Oriente d’Italia. E’ quanto emerge dal rapporto 2015 di Eurispes, intitolato ‘Italia: burocrazia il ‘grande fardello”, presentato lo scorso gennaio e riproposto al Palacongressi di Rimini in occasione della Gran Loggia. Le 700 nuove adesioni all’anno, spiega una nota, rappresenta un “record tra le Obbedienze libero muratorie di tutta Europa”. Secondo il rapporto, viene spiegato dalla loggia, “cresce la sfiducia nelle istituzioni e nella politica e nella crisi generale dei valori il Grande Oriente è riuscito a proporsi come un punto di riferimento importante per molti che, delusi dai partiti, dai movimenti, dalla politica aspirano a migliorare se stessi e quindi la società in cui vivono”. Nel corso degli ultimi anni, viene puntualizzato ancora nella nota, il “Grande Oriente ha lavorato a liberarsi dai pregiudizi, a costruirsi un’immagine nuova, trasparente e cristallina”. Tra i punti qualificanti del Grande Oriente, l’Eurispes sottolinea “l’impegno a favore delle fasce deboli che ha portato recentemente alla nascita della Fism, la Federazione italiana di solidarietà massonica”. Il numero di affiliati calcolati in proiezione sui dati di giugno 2014 è di 23.000 mentre le regioni che ne presentano il maggior numero sono la Toscana, con 3.075, la Calabria con 2.702 e la Sicilia con 2.042.