Un figlio che vuole crescere e un padre-demiurgo che non lo vuole lasciare andare. Alla fine vincerà la voglia del figlio di scegliere la propria strada e il padre-creatore, che non cede di un millimetro dal proprio ruolo, andrà a cercarsi un altro pezzo di legno da plasmare a proprio piacimento.
E’ la sintesi di Inganno, terza stanza tratta dal Pinocchio di Collodi, scritto e diretto da Paride Acacia e prodotto dal DAF -Teatro dell’Esatta Fantasia di Giuseppe Ministeri, in scena alla Sala Laudamo di Messina. ( continua a leggere l’articolo integrale su ‘Sicilians.it‘ )