Il Gran Maestro Bisi in Val Pellice. L’incontro con il moderatore della Chiesa Valdese

“Mi auguro che le fiaccole che si accendono in Val Pellice il 17 febbraio possano diventare una grande fiamma che illumini le menti di chi deve garantire la libertà di coscienza”. Il Gran Maestro Stefano Bisi l’11 e 12 luglio ha partecipato a Pinerolo alla festa della loggia “Excelsior” (21) che ha celebrato un doppio anniversario, il 115° dalla sua nascita e il 70° dalla sua rifondazione. La due giorni  è stata anche occasione di un incontro di grande rilevanza tra il Gran Maestro e il moderatore della Chiesa Valdese, il pastore Eugenio Bernardini. Il colloquio che si è svolto presso la residenza del Fratello Danilo Mourglia e al quale ha partecipato anche il Presidente del Collegio Circoscrizionale del Piemonete- Valle d’Aosta Renato Lavarini è stato un importante incontro al vertice tra le due Istituzioni. Molteplici i temi affrontati tra i rappresentanti di queste due realtà estremamente significative nel panorama culturale, sociale, etico e solidaristico del nostro Paese. Da entrambe le parti si è sottolineata la necessità di superare ogni sorta di pregiudizio sia all’interno della propria comunità che nella società più in generale, fino all’auspicabile conseguimento di una vera connotazione laica dello Stato, presupposto essenziale per l’attuazione di un’autentica libertà di coscienza. Come obiettivo per una comune azione, oltre all’impegno a collaborare a sostegno della cultura, dell’istruzione e della pratica della solidarietà, si è concordato di lavorare alla proposta per una legge sulla libertà di religione e di coscienza che abbia come suggello la proclamazione del 17 febbraio, quale festa civile dedicata appunto a questi valori. Il 17 febbraio è una data simbolo. Non solo è il giorno in cui venne messo al rogo Giordano Bruno che l’Inquisizione nel 1600 condannò come eretico, ma è anche il giorno in cui nel 1848 con l’Editto delle Lettere Patenti il re Carlo Alberto riconobbe i diritti dei valdesi e successivamente degli ebrei, premessa fondamentale per la libertà religiosa in Italia e che queste terre celebrano  accendendo ovunque gioiosi falò a testimonianza della fine di secoli di persecuzione. A riferire dell’incontro con l’esponente valdese è stato lo stesso Gran Maestro durante la tornata, che si è tenuta domenica mattina nel Tempio massonico di Pinerolo, alla quale insieme alla “Excelsior” hanno partecipato le altre due logge locali: l’ “Acaja” (691) e la “Mario Savorgnan d’Osoppo” (587). I lavori sono stati presieduti dall’ex maestro venerabile dell’ “Excelsior” Danilo Mourglia coadiuvato dal maestro venerabile dalla “Mario Savorgnan d’Osoppo” Mauro Passet in funzione di primo Sorvegliante e dal maestro venerabile della “Acaja” Marco Pisanchi in funzione di secondo Sorvegliante. Numerosissimi i dignitari presenti, sia del Goi che del Collegio Circoscrizionale del Piemonte e Valle d’Aosta. Il Presidente Lavarini era accompagnato dalla giunta al completo a rappresentare idealmente il trait d’union tra la Massoneria periferica -Torre Pellice è l’Oriente situato geograficamente più a occidente d’Italia- e le strutture centrali dell’Istituzione, che in questa occasione hanno dimostrato la loro vicinanza e partecipazione con un calore che ha impressionato e commosso i Fratelli torresi. L’oratore della loggia Paolo Gardiol ha tracciato un breve excursus sulla storia e sulle idealità dell’ “Excelsior”, da sempre improntate al perseguimento della libertà di giudizio e dell’etica che da essa discende. Poi ha preso la parola lo storico Marco Novarino, che ha illustrato una tavola su alcune personalità di spicco valdesi. La parte più attesa della tornata è però stata l’allocuzione che il Gran Maestro Bisi ha pronunciato dinanzi ad un pubblico attentissimo, illustrando le linee guida e l’attività svolta in questo primo anno di mandato alla guida dell’Istituzione, e tracciando un ampio quadro sulla situazione attuale del Grande Oriente. E’ datato 8 luglio 1900 l’ innalzamento delle colonne dell’ “Excelsior”, che nel nome, reso famoso dall’omonimo ballo coreografico di Romualdo Marenco, vuole richiamare quell’idea di progresso molto in voga all’epoca, e che raccolse intorno a sé infatti numerosi esponenti della borghesia locale, funzionari pubblici, insegnanti e ministri di culto. Tante le personalità di spicco di quegli anni come il pastore, scrittore e giornalista Teofilo Gay e i professori del Collegio Valdese. E’ in questo periodo che si viene a creare uno strettissimo legame tra la Massoneria e il mondo evangelico che comincia a intravedere nella Libera Muratoria la possibilità di tradurre in atti concreti quelle istanze di ricerca del vero e del giusto, anche nell’ambito sociale, su cui è fondata la loro formazione. Una bella stagione ricca di fervore e fermenti culturali che ebbe vita breve e fu offuscata dall’avvento del Fascismo. Prima ancora del decreto di scioglimento del 1925 la “Excelsior” si mise in sonno. Immediatamente dopo la liberazione, i superstiti dell’officina si attivarono per riorganizzare il Tempio. Così il 22 agosto del 1945 si diede corpo a un triangolo massonico, il 23 settembre ebbero luogo ben otto iniziazioni e il primo ottobre venne emessa la bolla di fondazione. (per approfondire clicca sul numero di luglio di “Erasmo Notizie”)



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