«Il monumento equestre a Giuseppe Garibaldi, realizzato da Antonio Garella, nasce nell’ambito della temperie culturale futurista che stava investendo la città della Spezia. Anche per quello venne scelta la posa a cavallo invece di quella statica. In origine la sua collocazione però era prevista in piazza Cavour». Marzia Ratti, direttore dei Servizi culturali del Comune ha fatto la storia delle sculture spezzine dedicate a Garibaldi nel corso di un evento promosso al Camec tra le iniziative collaterali della mostra “La Tradizione della Libera Muratoria nella Lunigiana storica” in corso al museo Etnografico. Dopo un’introduzione di Angelo Del Santo, Ratti ha proseguito parlando anche del busto di Garibaldi di Giuseppe Rota con la stella fiammata di Gran Maestro presente all’ex orfanotrofio ha spiegato i legami tra La Spezia e Dominique Vivant, massone e direttore del Louvre in epoca napoleonica. (…) Leggi l’articolo su Il Secolo XIX, La Spezia del 6 novembre 2015