Il folto pubblico presente nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo
Grande partecipazione ad Arezzo mercoledì 25 novembre al convegno pubblico su “Giovanni Severi, Deputato, Senatore, Avvocato e Massone” nel centenario della sua morte. La figura e l’opera dell’insigne aretino al quale sono stati dedicati diversi convegni da parte dell’Amministrazione Comunale e al quale è stata dedicata lo scorso settembre la Lancia d’Oro nella Giostra del Saracino, stavolta è stata ricordata dalla Loggia Cairoli (119) di Arezzo, storica officina, fondata nel 1869, ed alla quale Severi apparteneva e fu Maestro Venerabile. Nella Sala dei Grandi il presidente della Provincia Roberto Vasai ha portato i saluti aprendo il convegno, poi sono intervenuti il sindaco Alessandro Ghinelli e il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Arezzo, Piero Melani Graverini.
La poliedrica figura di Severi nella sua intensa ed impegnata attività di giurista, politico, patriota e massone è stata sviluppata dagli apprezzati interventi di due storici. Alessandro Garofoli ha sviluppato il tema “Per Garibaldi, per la Giustizia, per il Progresso, per l’Italia”, mentre Luigi Armandi ha discusso su Severi “Il Garibaldino e il Massone”. Le due relazioni appassionanti e profonde hanno colpito il cuore del folto pubblico presente rendendo il giusto e doveroso omaggio ad un uomo ed un libero muratore che ha fatto tanto per Arezzo e per l’Italia.
Le conclusioni sono state del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani, Stefano Bisi che con la sua presenza ha voluto dare un segnale tangibile di quanto la Massoneria sia oggi impegnata a portare avanti la fiaccola della Tradizione senza dimenticare le azioni e i grandi uomini che hanno permesso all’Istituzione ed al Goi di continuare la Grande Opera e di crescere. “Questo è un evento ed un momento importante per Arezzo e per la Libera Muratoria. Un convegno fortemente voluto dal Goi attraverso il quale la Loggia Cairoli di Arezzo ha potuto celebrare il suo Giovanni Severi, un cittadino illustre al quale è stata dedicata anche la Lancia della Giostra del Saracino. Un uomo che a cento anni dalla morte ha lasciato un segno indelebile nella memoria cittadina e massonica. Oltre alla sua lunga attività politica e di patriota quest’uomo ha portato avanti i principi e gli ideali massonici con saggezza e fermezza, ed ha anche operato brillantemente nel campo della Solidarietà fondando la Croce Bianca di Arezzo, un’associazione di volontariato molto attiva. Ecco, perché Giovanni Severi è ancora a distanza di un secolo un esempio per tutti e un motivo d’orgoglio per Arezzo. E’ stato grazie a lui ed al suo ricordo un bel modo per ribadire che la Massoneria del Grande Oriente d’Italia era ed è ancora presente nel Mondo con la forza del suo messaggio e le sue azioni volte al progresso ed al Bene dell’Umanità”.