A quarant’anni dalla scomparsa, un libro ricorda il medico che fu tra i promotori dell’ospedale. Articolo di Paolo Medeossi.
(…) Nella massoneria udinese Azzo Varisco fu portavoce dello spirito storico e risorgimentale. Si battè per i diritti civili organizzando un affollato comizio della senatrice Tina Merlin e poi mettendosi al fianco di Loris Fortuna nella campagna per il divorzio. Varisco acquistò nel 1937 il palazzo di via Zanon 16 che era appartenuto a Pietro Brazzà, il famoso esploratore. In quelle stanze ospitò le riunioni del Cln nelle pericolose giornate del maggio 1945 e li fece rifiorire la vita sociale udinese trovando una straordinaria alleata nella moglie, Enrica Ferrero, piemontese di origine. Una giovane colta, curiosa anche lei, che tra l`altro aveva tradotto in italiano l’Ulisse di Joyce quando nessuno l`aveva ancora fatto. Una coppia di non udinesi al centro del nostro piccolo universo. E la città più autentica è loro grata. Leggi l’articolo sul Messaggero Veneto del 9 dicembre 2015