La Sicilia, Siracusa•Salvador Allende «Grande statista dimenticato»

Salvador Allende con le insegne massoniche. Alle sue spalle, il ritratto del nonno che fu Gran Maestro della Gran Loggia del Cile
Salvador Allende con le insegne massoniche. Alle sue spalle, il ritratto del nonno che fu Gran Maestro della Gran Loggia del Cile

Un libro per raccontare all’Europa che non conosce o che ha dimenticato un protagonista dell’America latina che fu massone e che ha segnato con la sua vita il Cile. Allende Massone, il volume che traccia la vita del presidente del Cile eletto il 4 settembre 1970 e che restò in carica fino al 11 settembre 1973 giorno della destituzione violenta a seguito di un colpo di Stato militare appoggiato dagli Stati Uniti, è stato presentato ieri mattina nella sala Marilù Signorelli della Camera di commercio di Siracusa. La giornata di lavori è stata aperta dal videomessaggio del gran maestro del Grande Ortiente d’Italia Stefano Bisi che ha ricordato la figura di Allende e la sua adesione alla massoneria. Dopo il saluto di Antonio Cosentino, maestro venerabile della Loggia Archimede è intervenuito Natale Arena vice presidente del collegio dei maestri venerabili della Sicilia. «Iniziative come queste ha detto – ci consentono di far conoscere il vero spirito della massoneria che ancora oggi fa i conti con un pregiudizio sbagliato, semplicemente per mancanza di una vera conoscenza». Poi la testimonianza di Luigi Amato, dell`accademia delle belle arti di Messina, sul Cile e su Allende. «Conosco quel paese per averci vissuto – ha detto Amato – e sono gli stessi cileni a raccontarsi senza le ipocrisie tipiche, ad esempio, di noi europei. Ho parlato con chi ha vissuto direttamente quegli avvenimenti. Parlano dell’eroismo dei personaggi ma anche delle debolezze e così mi sono fatto una idea autentica». Poi Allende è stato ricordato per alcune delle due affermazioni più significative. «L`uomo è solo un ingranaggio del conglomerato sociale, per questo, la sua vita dev`essere al servizio dei suoi simili». «Organizzare l`esistenza avendo chiari gli obblighi, i doveri e i diritti, questi ultimi legati ai doveri e ai diritti degli altri». E alla domanda quale memoria avrebbe voluto lasciare dopo la morte ha risposto: «Quella di aver compiuto gli obblighi che mi fossi imposto, quella di essere stato utile alla società avendo concorso alla suo perfezionamento spirituale, morale e materiale”.

L’articolo pubblicato su La Sicilia, Siracusa del 20 dicembre 2015



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