Dalla finestra di una delle salette del “Palazzo Gattini” si intravede una Piazza Duomo in fermento per la riapertura ufficiale della Cattedrale di Matera. All’interno una delegazione del Grande Oriente d’Italia, l’organizzazione massonica più importante del Paese, ha incontrato i giornalisti per comunicare l’insediamento della Loggia “Quinto Orazio Flacco”. Dopo un’assenza di circa 30 anni, Matera torna ad avere una presenza massonica stabile e istituzionale. E per festeggiare l’evento sono accorsi da tutte le parti d’Italia, ma anche dalla Francia, circa 200 affiliati, segno dell’importanza di questo nuovo “tempio” in una città che ha assunto una visibilità ed una notorietà che travalica i confini nazionali. E Tempio cristiano, la Cattedrale, e quello profano, la Loggia, anche se per i massoni la parola profano indica il non affiliato. Nello stesso giorno, a pochi metri di distanza è stato possibile osservare due mondi spesso in conflitto. Era il 1738 quando Papa Clemente XII emanò la prima bolla di scomunica verso gli appartenenti alla massoneria che però credono fortemente in un Essere superiore, creatore e ordinatore del mondo. II Grande Oriente d`Italia venne fondato nel 1805 e raggruppa 855 logge e quasi 23mila affiliati, chiamati fratelli. Negli ultimi anni il loro numero è in costante crescita. Il motivo lo spiega il Gran Maestro Stefano Bisi: “C’è una gran voglia di comunità ed è per questo che molte persone si avvicinano a noi, perché vogliono far parte di una catena di unione che nasce dall’emozione, dal collegamento tra cuore e cuore, tra fratelli veri che sentono forte questo legame. Quando in una giornata come questa arrivano per incontrarsi circa 200 persone credo che sia una cosa bella. I nostri valori di libertà, uguaglianza e fratellanza, acquistano oggi un valore ancora maggiore in cui si cerca un senso al bisogno di comunità. Ed è una cosa che ha riconosciuto recentemente anche il Cardinal Ravasi in un’intervista rilasciata al Sole 24 ore in cui ha riconosciuto la qualità dei nostri valori di solidarietà, di lotta al materialismo, di spiritualità”. Bisi, senese, giornalista, è Gran Maestro dal 2014 e da allora si è impegnato in un’opera di divulgazione dei principi della massoneria all`esterno delle Logge. “Non perché vogliamo fare proselitismo – si affretta a sottolineare – non è il nostro scopo, ma perché vogliamo spezzare quel velo di pregiudizio che esiste nei nostri confronti”. Il Venerabile Maestro della Loggia Quinto Orazio Fiacco di Matera è Pietro Andrisani, 85 anni originario di Montescaglioso, studioso di musica, verso la quale nutre una passione profonda. Del primo nucleo della massoneria materana fanno parte dieci affiliati ma Bisi è convinto che presto saranno molti di più: “A me sembra che questa città avesse voglia di una Loggia del Grande Oriente”. Ieri nel Palazzo Viceconte la cerimonia di “innalzamento delle colonne”, come viene definita in gergo massonico la cerimonia rituale di costituzione del tempio. Costituita la Loggia si insedia il Maestro che viene eletto in precedenza. Una cerimonia segreta, aperta solo agli adepti perché, spiega Bisi, “quando indossiamo i guanti, il grembiule e il collare per noi è un momento intenso, non è teatro”. Ma è proprio questa segretezza che costituisce il fascino e al tempo stesso crea il pregiudizio nei confronti della massoneria. Ma come ci si affilia? “Quando i fratelli individuano una persona che ritengono adatta ad essere ammessa al Grande Oriente, la conoscono, ci parlano e dopo un periodo che dura un paio d’anni la presentano con una domanda indirizzata alla Loggia. Poi si vota e se ne viene approvato l’ingresso, inizia una cerimonia di iniziazione che consiste nel cosiddetto gabinetto di riflessione che è un testamento spirituale di purificazione dalla terra, dall’aria e dal fuoco al termine del quale il Maestro con una spada fiammeggiante ti crea ‘libero muratore’. Questa cerimonia dura circa un’ora”. Quando si parla di massoneria il pensiero va alla Loggia Propaganda 2 di Licio Gelli che si proponeva di cambiare l`ordine istituzionale dello Stato con riforme che oggi sono, di fatto, argomenti di semplice attualità. Niente di più sbagliato. “Noi massoni conclude Bisi – non abbiamo una ricetta per salvare il mondo ma possiamo proporre un metodo che è quello del dialogo e del confronto. Il nostro è un invito a parlare ad ascoltarsi e a migliorarsi. Questo è quello che facciamo”. Da ieri a Matera, terra di Giambattista Pentasuglia, garibaldino e massone a cui era intitolata la precedente Loggia, si è riaperta la porta del Grande Oriente. (Rossano Cervellera)
Un commento a “Il Tempio cristiano e quello massonico. Mentre Matera è in festa per la riapertura della Cattedrale, si “innalzano le colonne” della loggia Orazio – La Nuova del Sud”