“Ricordare oggi il martirio di Battisti e di Filzi non costituisce tributo ad antiche avversità o alzare nuovi muri. Al contrario. Da quelle testimonianze di intensa umanità, da quel desiderio di libertà, da quella speranza di integrità e di giustizia per la propria gente, viene una forte spinta alla pace e alla convivenza nel rispetto dei diritti universali della persona e dei popoli, così mirabilmente riassunti nella Costituzione della Repubblica». Sono parole espresse dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato alla direttice dell’Ente museo castello del Buonconsiglio, Laura Dal Pra’, a cento anni (12 luglio 1916) dall’esecuzione della condanna a morte, per alto tradimento, di Cesare Battisti, giornalista, geografo, massone, deputato socialista al Parlamento di Vienna e volontario per l’Italia nella Prima guerra mondiale. A Battisti è dedicata, fino al 6 novembre, una mostra al Castello del Buonconsiglio di Trento, Tempi della storia, tempi dell’arte. Cesare Battisti tra Vienna e Roma. Un’occasione per capire davvero chi fu questo appassionato irredentista, nato a Trento nel 1875 e laureato in geografia (e quindi anche convinto sostenitore della divulgazione scientifica). Dovrebbe essere anche l’occasione per restituire visibilità alla moglie Ernesta Bittanti che non solo fu tra le prime laureate italiane, ma fu anch’essa e per tutta la vita (morì nel 1957) una paladina dei diritti umani, socialista e femminista. Una donna dotata di una grande cultura e personalità, che non smise mai di diffondere, accanto al suo, il pensiero del marito. Fonte: Mattarella: cento anni dopo, la morte di Battisti è un monito contro i muri – Corriere della Sera
Nel Grande Oriente d’Italia, Cesare Battisti è stato ricordato dalla Loggia Francesco Filos (554) di #Trento in un convegno pubblico al quale è intervenuto il nipote Marco Battisti che ne ha rievocato la figura. Non è certa l’appartenenza del patriota alla Massoneria va però ricordato come, già dal 1919, una loggia a #Trento portava il suo nome. Loggia che riprese i suoi lavori nel 1945. Nel 1971, in uno scritto celebrativo di Roberto Ascarelli, già Gran Maestro Onorario della Massoneria italiana, Cesare Battisti viene più volte chiamato Fratello, sottolineando come “il suo modo di vivere – e il suo modo di morire – furono perfettamente aderenti ai dettami della Massoneria”. Un altro riferimento a Battisti massone compare nella Rivista Massonica del 1966 dove si riporta la notizia di una commemorazione del Fratello Cesare Battisti. Fonte: 100 anni fa il martirio di Cesare Battisti, convegno a Trento – Grande Oriente d’Italia – Sito Ufficiale