Una Lectura Dantis per parlare di virtù e conoscenza. L’Accademia Vitruvio Fanum, il circolo culturale delle due logge di Fano del Grande Oriente d’Italia, la Alessandro Procacci (988) e la Filippo Orlando (1151) l’ha messa in scena il 2 ottobre nella Pinacoteca San Domenico nell’ambito del programma culturale che propone in città, ormai da dieci anni, su temi filosofici, storici e artistici per far conoscere l’impegno della Massoneria a sostegno della cultura e dell’educazione. Protagoniste della serata le figure dantesche di Paolo e Francesca e di Ulisse, narrate dal Sommo Poeta nei canti V e XXVI dell’Inferno.
L’idea degli organizzatori è stata di proporre una lettura contemporanea di Dante per esprimere la perenne attualità della sua opera che rappresenta l’utopia di una umanità smarrita. L’anelito alla pace, all’equilibrio della ragione, alla giustizia, a un mondo libero dall’ansia del successo e della ricchezza, nobilitato dalla forza dell’ingegno e dello spirito, è infatti il tesoro cui attingere ieri come oggi, a distanza di secoli. Il presidente dell’Accademia Luciano Roberti ha spiegato in apertura il senso dell’iniziativa dando il via alla serata con l’intervento di Francesco Sberlati, storico della letteratura all’Università di Bologna, che ha approfondito il tema delineando nel loro contesto i profili dei protagonisti danteschi, cogliendone i caratteri, etici e umani, rispetto ai loro tempi con i desideri e le aspirazioni, gli affetti e le passioni, i vizi e le virtù di vite sempre attuali.
Lucia Farrati e Pietro Conversano sono state le voci recitanti. Entrambi attori, registi e drammaturghi, con una lunga esperienza nella lettura di Dante, hanno espresso la lirica con grande sentimento accompagnati dal commento musicale, per percussioni e clarinetto, di Ivan Gambini. La proiezione di immagini della iconografia dantesca più famosa, dal trecento ai nostri giorni, ha arricchito la narrazione in una sorta di parafrasi dei versi danteschi.
Ha chiuso la serata l’esibizione al pianoforte del giovanissimo maestro Lorenzo Reho che ha interpretato “Après una lecture de Dante” di Liszt.
Entusiastica la risposta della cittadinanza che ha gremito la sala con tantissimi esponenti del Grande Oriente d’Italia giunti da tutta la regione. Presenti anche il presidente del Collegio delle Marche Fabrizio Illuminati, accompagnato dal segretario circoscrizionale Carlo Dezi, insieme ai maestri venerabili delle logge organizzatrici, Francesco Milesi e Giovanni Pelonghini. Da segnalare inoltre la presenza del vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Fano.