“L’Istituzione non fa campagna elettorale e lascia liberi i suoi iscritti, che sono cittadini della Repubblica come tutti gli altri, di avere le proprie idee politiche e di partecipare anche alla gestione della cosa pubblica”. Il Gran Maestro scrive al direttore della Nazione a seguito di presunte dichiarazioni riportate sul quotidiano toscano.
Gentile Direttore, sull’edizione odierna del quotidiano da Lei diretto, nell’edizione di Lucca, ho letto le dichiarazioni attribuite dal giornalista al critico dell’arte Luca Nannipieri, a quanto pare fra i probabili candidati a sindaco nelle elezioni del 2017, il quale ha commentato con parole eloquenti le sue posizioni e il suo pregiudizievole ostracismo nei confronti della Massoneria. “Il prossimo sindaco non deve essere un massone. Vedo troppi affiliati alla Massoneria indaffararsi per le prossime elezioni a Lucca”, queste le frasi che il personaggio in questione ha profferito con un atteggiamento a dir poco intollerante e antidemocratico al riguardo di chi fa parte della Libera Muratoria. Tanto per sgomberare il campo da ogni equivoco, nella mia qualità di Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, voglio innanzitutto ribadire che la Massoneria non sta facendo e non fa campagna elettorale in quanto per sua natura non si occupa di politica. Premesso ciò l’Istituzione lascia liberi i suoi iscritti, che sono cittadini della Repubblica come tutti gli altri, di avere le proprie idee politiche e di partecipare anche alla gestione della cosa pubblica.
Trovo quindi sgradevole e contrario al dettato costituzionale quanto enunciato dallo storico dell’Arte, il quale oltre l’Arte dovrebbe rileggersi la Storia e vedere cosa ha fatto di buono la Massoneria nel corso dei secoli. Trovo sbagliato che si affermino degli assurdi e dannosi pregiudizi nei confronti di chi eventualmente si candida a sindaco per il semplice fatto che appartiene alla Libera Muratoria. Un sindaco va giudicato per le sue azioni nell’esercizio della carica e non per il suo status di massone. Lo stesso vale per qualsiasi altro cittadino al di là della sua fede e della sua visione politica, il colore della sua pelle o la sua passione per una squadra di calcio.
Spero che simili corbellerie non trovino proseliti fra coloro che hanno a cuore la Libertà, il libero pensiero sancito dalla Carta Costituzionale, e il buon senso. Anche un libero muratore può e deve essere per i principi iniziatici ai quali ha aderito un bravo sindaco o un bravo dirigente. Come un cristiano, un ebreo, un musulmano, un indiano. Le differenze ed i confini stanno solo nella mente di chi ha visioni limitate e di chi alla Democrazia preferisce le dittature.
Stefano Bisi
Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia