È da pochissimo in libreria l’ultimo libro di Mino Gabriele. “Il primo giorno del mondo”, edito da Adelphi, che approfondisce il tema della “migrazione dei simboli”, oggetto di studio alla fine dell’Ottocento da parte di Eugène Goblet d’Alviella, storico delle religioni e interprete della tradizione massonica, che pubblicò nel 1891 un saggio intitolato proprio La migration des symboles, ripubblicato per l’occasione da Mimesis.
Trascorso oltre un secolo, Gabriele riprende il tema raccontando la sorprendente migrazione delle immagini simboliche attraverso tempi e luoghi distanti. Ne parlerà sabato 28 gennaio (ore 10:30) al Teatro il Vascello di Roma insieme allo storico dell’arte Claudio Strinati e a Marc D’Hoore della Bibliothèque royale de Belgique in un incontro pubblico organizzato dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia e al quale parteciperà il Gran Maestro Stefano Bisi.
Saranno quattro storie, oggetto del libro di Mino Gabriele, ad articolare la discussione: da un bassorilievo del II secolo che rappresenta il primo giorno del mondo, con il dio orfico Phanes al centro contornato dallo zodiaco – bassorilievo al quale si ispirarono, senza mai menzionarlo, diversi artisti cinquecenteschi – alla raffigurazione di un drago immortale le cui radici risalgono fino a un antico dramma indiano; da un raro amuleto giudaico-cristiano del XVI secolo, subito condannato dalla Chiesa, alla singolare incongruenza astrale, coniugata con la teoria dei quattro elementi, del ciclo decorativo del celebre Studiolo di Francesco I de’ Medici. Gabriele propone un cammino che non ha diluito i pensieri e le idee che a quelle immagini hanno dato forma, ma ne ha anzi arricchito la trama e i concetti in spazi sempre più ampi. Fino ad oggi.
Mino Gabriele è professore presso l’Università di Udine, dove insegna “Iconografia e Iconologia”. Studioso noto per i suoi lavori sulla tradizione simbolica nell’arte e nella letteratura medievali e rinascimentali, come per le ricerche in ambito ermetico e alchemico. Ha pubblicato, fra l’altro, Il giardino di Hermes. Massimiliano Palombara alchimista e rosacroce nella Roma del Seicento (1986); Alchimia. La tradizione in Occidente secondo le fonti manoscritte e a stampa (1986); Le incisioni alchemico-metallurgiche di Domenico Beccafumi (1988); L’arte della memoria per figure (2006); Alchimia e iconologia (2008). Ha curato l’edizione di testi inediti, tra cui il ‘De la trasmutatione metallica’. Poema del XVI secolo di Antonio Allegretti (1981) e Le précieux Don de Dieu (1988); si ricordano inoltre: Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna (con Marco Ariani, 1998), Corpus iconographicum di Giordano Bruno (2001), Il Libro degli Emblemi di Andrea Alciato (2009), Sui simulacri di Porfirio (2012). Dirige la collana “Multa Paucis. Opere Rare e Inedite” della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la rivista «Fontes. Periodico semestrale di Filologia Classica e Storia dell’Arte».
Claudio Strinati, storico dell’arte è dirigente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Docente incaricato di Storia dell’Arte nei Licei pubblici statali dal 1971 al 1973, in seguito è stato ispettore storico dell’arte nei ruoli del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, esercitando la sua funzione prima presso la Soprintendenza per i Beni artistici e storici della Liguria e poi presso quella di Roma, dove è stato direttore addetto alla tutela territoriale e responsabile dell’Ufficio Mostre fino al 1991. E’ stato Soprintendente speciale per il polo museale romano dal 1991 al 2009. Il suo ambito di studi è soprattutto rivolto verso il Cinquecento classicista e manierista e il primo Seicento, specie sul versante della pittura e della scultura. Per i suoi interessi in campo musicale ha collaborato al “Dizionario Biografico degli Italiani” e presieduto per alcuni anni la “Commissione nazionale per la tutela degli Organi antichi” presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha curato numerose mostre e manifestazioni culturali in Italia e all’estero: le più recenti – tra il 2000 e il 2002 – Caravaggio e i primi caravaggeschi (Museo Teien di Tokio), Raphael. Grace et Beauté (Musée du Luxembourg a Parigi), Titian to Tiepolo (Museo Nazionale di Canberra in Australia). Autore di numerosi articoli scientifici su alcune tra le principali riviste italiane come il Bollettino d’ Arte, Storia dell’Arte, Prospettiva, Antichità Viva, ha svolto attività divulgativa nel campo della storia dell’arte con articoli per La Repubblica, L’Espresso e Art-Dossier. Collabora con il quotidiano “Il Messaggero”. Ha collaborato con il quotidiano “La Repubblica”; dal 2006 al 2015 è stato titolare della rubrica di critica musicale “Prendete nota” sul magazine “Il Venerdì” di Repubblica.
Per RAI 5 ha ideato e realizzato due cicli di trasmissioni, ciascuna di dieci puntate, “Divini Devoti” nel 2014-2015, con la regia di Gianfranco Giagni, e “Strinarte” nel 2015-2016 con la regia di Enzo Sferra. Collabora con il Teatro di Roma (sotto la direzione di Antonio Calbi), con l’Auditorium (sotto la direzione di Carlo Fuortes e attualmente di José Ramòn Dosal Noriega), con il Festival dei 2 mondi di Spoleto (sotto la direzione di Giorgio Ferrara). Ha collaborato anche con SkyArte nell’ambito di alcuni film-documentari. Tiene un Blog sull’ “Huffigton Post”. Fa parte del Comitato scientifico della rivista internazionale “Artibus et historiae”, della rivista “Art e Dossier”, della rivista francescana “Frate Francesco”. Fa parte del Comitato scientifico dell’Associazione “Restauratori senza frontiere”. È molto attivo come conferenziere e divulgatore. In tal senso molti dei suoi interventi più importanti sono visibili su Rai5 e su YouTube.
Un commento a “Mino Gabriele al Teatro Il Vascello il 28 gennaio per parlare della migrazione dei simboli”