Il Grande Oriente d’Italia ha celebrato i 70 anni della nostra Repubblica con una serie di eventi organizzati in tutta Italia. Tanti e di altissimo profilo gli appuntamenti che la Comunione ha messo in campo, con un interesse e un impegno di gran lunga superiori a quelli di ogni altra istituzione, nell’obiettivo di sensibilizzare i cittadini, soprattutto i più giovani, a conoscere l’identità e i fondamenti della comunità in cui vivono. Partendo dalla Costituzione, dai suoi principi e dai suoi valori inderogabili su cui si fonda la Repubblica italiana nata dal referendum del 2 giugno 1946 che è una data storica anche sul piano dei diritti perché vide le donne esprimersi per la prima volta alle urne.
Ad aprire le celebrazioni il 20 febbraio è stata Reggio Emilia con un incontro dedicato a uno dei padri della Costituzione cui la città diede i natali, Meuccio Ruini, massone e presidente della Commissione dei 75 incaricata nel 1946 di redigere il progetto della nostra carta fondamentale.
Lunghissimo l’elenco di manifestazioni del Grande Oriente d’Italia da nord a sud del paese. Dopo Reggio Emilia è stata la volta di Bonorva il 12 marzo, con un convegno sul contributo dei Sardi nel Risorgimento che ha anticipato la kermesse di tre giorni, dall’uno al tre aprile, della Gran Loggia 2016 interamente dedicata al settantesimo della Repubblica con il tema generale “I Doveri dell’Uomo, I Diritti del Mondo”. E poi ancora l’8 aprile a Colle Val d’Elsa nel senese, dove si è tenuto un evento in Moschea, dedicato a la “Ricchezza della diversità. L’Eguaglianza nella Libertà”; il 9 aprile a Terni, organizzato con il Comune, dal titolo “Una Repubblica fondata sul Lavoro (Art. 1) nell’epoca della crisi. Dignità, diritti e nuova etica del lavoro per l’Uomo”; il 15 aprile a Macerata, con il convegno di studi “Il contributo dei massoni marchigiani alla lotta antifascista e alla nascita della Repubblica; il 25 aprile, festa della Liberazione, i vertici del Grande Oriente hanno scelto di trascorrerlo a Lipari, dove si è tenuta una tre giorni intitolata “Conversando di Libertà e valori”. A maggio, il 14, ancora un convegno al sud, a Reggio Calabria, dove si è parlato di immigrazione; il 21 maggio il Grande Oriente d’Italia ha poi fatto tappa a Piombino con il convegno “Costituzione, Democrazia e Lavoro” nella sede del Comune; il 26 a Siena, nel Palazzo della Provincia, per parlare di Costituzione e libertà e il primo giugno a Torre Pellice, nel torinese, per un convegno dedicato a “Paolo Paschetto, la Repubblica, il suo emblema, i suoi valori”. Poi è toccato l’11 giugno a Genova, dove si discusso del contributo della Massoneria alla Costituzione; il 18 a Firenze per un incontro dedicato al referendum del 2 giugno del ’46 e il 9 luglio a Trani, dove l’attenzione è stata focalizzata sulle autonomie locali. Dopo la pausa estiva a ricominciare il giro è stata Radicofani il 3 settembre. All’anniversario dell’Italia dedicate, dal 17 al 20, anche le celebrazioni del XX Settembre al Vascello. Subito dopo, il 27 settembre, è stato il turno di Anzio, la città dello sbarco alleato; a seguire Trieste il 9 ottobre con il convegno “Cittadini d’Italia, cittadini del mondo. Per un’Europa giovane e senza frontiere”; Sansepolcro il 15 ottobre con un incontro su “Costituzione, diritti, doveri e solidarietà”; Milano il 15, dove si è fatto il punto sui diritti civili; Arezzo il 23, con una serata organizzata dai Lions; Alessandria il 10 novembre con il convegno “Le speranze degli italiani”; Roma, dove a Casa Nathan il 29 si è parlato della Libertà di stampa in Italia dal Risorgimento alla Costituzione. Per chiudere a Udine il 3 dicembre con il convegno dal titolo “Futuro chiama Italia. La battaglia delle idee contro gli interessi di parte”.
Sulle celebrazioni del Grande Oriente d’Italia c’è anche una nota curiosa e riguarda il logo ideato dal Grande Oriente per il settantesimo. Il Ministero dell’Interno in prossimità del 2 giugno ha infatti copiato il simbolo e la notizia è stata diffusa dal quotidiano Lettera 43 che ha messo i due loghi a confronto. Al Viminale hanno ammesso l’imitazione: cercando idee nel web, hanno visto il logo, è piaciuto e lo hanno usato. Nulla di fatto: “ci fa piacere”, ha detto il Gran Maestro.
Bellissime manifestazioni e stupendo logo, il Viminale non poteva trovare di meglio per celebrare il 2 giugno.