Eccidio Fosse Ardeatine. Il Grande Oriente ha reso omaggio alle vittime. Tra loro 20 massoni.

fosse ardeatine 1Toccante cerimonia il 24 marzo alle Fosse Ardeatine dove i liberi muratori del Grande Oriente d’Italia hanno ricordato la memoria dei 335 uomini fra civili e militari trucidati dai nazisti come rappresaglia all’attentato compiuto dai partigiani a Roma  in
Via Rasella contro un battaglione di soldati tedeschi. Il Gran Maestro Stefano Bisi, accompagnato dall’ex Gran Maestro Virgilio Gaito, dal Rappresentante in Giunta del Consiglio dell’Ordine Fabrizio Celani, dal Grande Ufficiale Domenico Bellantoni, e dai consiglieri Leopoldo Muratori, Pino Paino e Paolo Mundula, ha deposto una corona d’alloro e insieme a tanti fratelli ha reso onore alle tombe dei martiri, fra i quali figurano venti fratelli massoni di cui 10 del Grande Oriente.

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fosse ardeatine 2“Questo è il luogo del silenzio non delle parole, il luogo della memoria e del rispetto. Camminando fra le tombe ho avvertito una profonda emozione e mi sono commosso. Fra i nostri doveri c’è quello di non dimenticare  questi uomini, questi italiani ed eroi barbaramente uccisi qui dalla follia nazista” sono state le parole pronunciate dal Gran Maestro Stefano Bisi.

Fosse ardeatine casa nathan1Nel pomeriggio alle 18 la giornata in memoria delle vittime delle Fosse Ardeatine è proseguita con un incontro che si è tenuto a Casa Nathan, al quale hanno preso parte Carlo Ricotti, presidente circoscrizionale del Lazio, il Gran Maestro Aggiunto e docente di Storia contemporanea all’Università di Messina, Santi Fedele, il Gran Maestro Bisi. A moderare il giornalista Angelo Di Rosa. Alcuni fratelli hanno portato la loro testimonianza attraverso il racconto delle loro storie personali.

A Roma l’eccidio delle Fosse Ardeatine del 1944 è una pagina tragica della Resistenza. Per la sua efferatezza, per l’alto numero di vittime e per le circostanze che portarono al suo compimento, divenne l’evento-simbolo della spietatezza dell’occupazione nazista della capitale. Nel dopoguerra le cave scelte per l’esecuzione e  per occultare i cadaveri degli uccisi sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale e oggi visitabili a perenne memoria.

La mattina del 24 marzo 1944 le vittime, scelte a caso tra i detenuti delle carceri di Regina Coeli e di via Tasso, furono condotte nelle cave di pozzolana lungo la via Ardeatina, destinate ad essere luogo dell’esecuzione. Il giorno dopo un trafiletto sul Messaggero rese noto il massacro. I martiri erano prigionieri politici, ebrei, civili. Tra loro, 20 massoni, come l’avvocato Placido Martini, medaglia d’oro al valor militare alla memoria della resistenza, e Silvio Campanile. Entrambi erano della Loggia Pisacane fondata nel 1931 nel confino dell’isola di Ponza dall’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Domizio Torrigiani.

ALBANESE TEODATO      nato a Cerignola nel 1904, avvocato

AVOLIO CARLO                 nato a Siracusa nel 1895, impiegato

BUCCI UMBERTO              nato a Lucera nel 1892, impiegato

CAMPANILE SILVIO           nato a Roma nel 1905, commerciante

CANALIS SALVATORE      nato a Sassari nel 1908, professore

CELANI GIUSEPPE            nato a Roma nel 1901, impiegato

FABBRI RENATO                nato a Vetralia nel 1888, commerciante

FIORINI FIORINO                nato a Poggio Nativo nel 1880, musicista

GELSOMINI MANLIO          nato a Roma nel 1907, medico

GRANI UMBERTO              nato a Roma nel 1897, colonnello di aviazione

MAGRI MARIO                    nato a Arezzo nel 1896, colonnello di artiglieria

MARTINI PLACIDO             nato a Montecompatri nel 1879, avvocato

PALIANI ATTILIO                nato a Roma nel 1891, commerciante

RAMPULLA GIOVANNI      nato a Messina nel 1894, colonnello di fanteria

SCATTONI UMBERTO       nato a Roma nel 1884, commerciante

TALAMO MANFREDI           Tenente Colonnello dei Carabinieri

TAPPARELLI Mario            nato a Vicenza nel 1891, commerciante

VIVANTI ANGELO               nato a Roma nel 1884, commerciante

VOLPI GIULIO                     nato a Fabriano nel 1907, impiegato

ZACCAGNINI CARLO         nato a Roma nel 1913, avvocato



2 commenti a “Eccidio Fosse Ardeatine. Il Grande Oriente ha reso omaggio alle vittime. Tra loro 20 massoni.

  1. Un grande ricordo di fratelli immolati sull’altare della libertà. Anche per loro ieri, come per noi oggi, riecheggia la frase di Dante ” libertà va cercando che è si cara, come sa chi per lei vita rifiuta” ( Purgatorio canto I vv 71-2). Ricordare questi fratelli assassinati in questi giorni in cui il GOI è sotto l’attacco della Bindi e company, diventa ulteriore spunto di riflessione e monito; la difesa dei nostri valori universali ha conosciuto anche la triviale brutalità del nazismo, ma come ogni seme ben riposto, ha saputo germogliare con fiori più forti, più belli e più profumati. Un TFA

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