Caso Sanremo. Parla il Gran Maestro del Grande Oriente. Impiegati-massoni sospesi dal lavoro.”Una discriminazione ideologica” | La Stampa

L’ intervento dopo il provvedimento disciplinare adottato da Palazzo Bellevue

di PAOLO ISAIA

SANREMO «Dobbiamo, purtroppo, ancora una volta constatare, stigmatizzare e denunciare l’atteggiamento palesemente discriminatorio operato da alcune amministrazioni pubbliche nei confronti degli iscritti alla Massoneria». Interviene così Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, sul caso dei due dipendenti di Palazzo Bellevue sospesi per un mese per non avere dichiarato la loro appartenenza ad una loggia massonica del Principato di Monaco. «La sospensione spiega Bisi rappresenta, a nostro avviso, l’ennesima violazione delle leggi esistenti e una vera e propria persecuzione ideologica che non può passare inosservata e non può essere tollerata in un Paese civile e rispettoso delle norme giuridiche volte alla tutela di tutti i cittadini». Il Gran Maestro entra nello specifico, definendo «improprio, errato e illegittimo il richiamo dell’articolo 5 del Dpr. 62/2013 in cui si regolamenta in materia di conflitto d’interessi di pubblici dipendenti». La disposizione di cui parla Bisi prevede che «Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica tempestivamente al responsabile dell’ufficio la propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. Il presente comma non si applica all’adesione a partiti politici o a sindacati». «Premesso che ci è sempre parsa altamente discutibile e ingiustificabile di per se l’esclusione a priori dei partiti e dei sindacati, e a Sanremo si va oltre escludendo anche le associazioni religiose, crediamo e ribadiamo , alla luce letterale della norma, come la stessa non possa in nessun caso essere riferita in linea generale ed astratta a soggetti che, pur essendo impiegati in enti pubblici, siano allo stesso tempo aderenti a logge facenti parte del Grande Oriente d’Italia». Stefano Bisi, quindi, sottolinea come i princìpi della Massoneria del Grande Oriente d’Italia «non hanno ambiti d’interesse all’interno degli uffici pubblici, come si può evincere dai regolamenti della nostra Istituzione, pubblicati sul sito www.grandeoriented’italia.it». Appellandosi poi al diritto sancito dalla legge sulla Privacy, in cui «viene prescritto espressamente come chiunque, quindi anche l’iscritto a una Loggia del Goi, abbia diritto alla protezione dei dati personali (art.1) che nel caso di specie hanno natura “sensibile” trattandosi di convinzioni filosofiche (come stabilito dalla sentenza del Tar delle Marche del 6 agosto 2003, al pari degli aderenti ad associazioni a carattere religioso, politico o sindacale ai sensi dell’articolo 4 della stessa legge. Tale normativa garantisce che il trattamento dei dati personali debba essere svolto nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale dell’individuo». Conclude Bisi: «Il Grande Oriente d’Italia è pronto a difendere in tutte le sedi i diritti dei propri iscritti che sono cittadini italiani come gli altri e rispettosi della Costituzione che non può essere violata così come le leggi utilizzate solo in modo arbitrario e discriminatorio nei confronti dei massoni».

BY DR DD ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Con Palazzo Giustiniani circa 22 mila iscritti Stefano Bisi È Gran Maestro dall’aprile del 2014. Iniziato alla massoneria ne11982 oggi è a capo della più antica obbedienza italiana la cui nascita risale al 1805 e che conta attualmente circa 22 mila iscritti. Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia

ALLEGATI


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *