Milano marzo 2018- 18:44
Milano, 23 mar. (AdnKronos) – Una giustizia umana che rispetti la Costituzione, eviti intrecci pericolosi e che non venga utilizzata per colpire persone o istituzioni politiche. Stefano Bisi, Gran maestro del Grande Oriente d’Italia, non ha facili ricette per un tema complesso che ha più riflessi: gli errori e le ingiuste detenzioni sono costati allo Stato quasi 37,7 milioni di euro nel 2017, secondo i dati Mef, con 1.013 casi di persone arrestate per sbaglio.”Lo stato della giustizia non è positivo in Italia e soprattutto questo dibattito tra giustizialisti e garantisti non è bello, io credo che vada rispettata la Costituzione che è molto chiara in proposito”, spiega interpellato dall’Adnkronos. Sono 968mila circa i processi che superano i limiti della ragionevole durata (tre anni per il primo grado, altri due per l’appello e un anno in Cassazione): oltre 345mila nel penale e quasi 623mila nel civile, secondo gli ultimi dati del ministero della Giustizia. La durata eccessiva dei procedimenti è costata allo Stato quasi un miliardo di euro. “Ci vorrebbe più attenzione – sottolinea – per queste che sono vicende umane. Non sempre pagano i colpevoli. Non ho ricette per risolvere i problemi della giustizia in Italia, posso soltanto dire che le intercettazioni sono un furto di libertà. Capisco le esigenze di cronaca, ma c’è un pericolo: l’intreccio tra pubblici ministeri e giornalisti può portare alla morte le persone”. Se i magistrati “sono uomini come tutti noi, quindi talvolta sbagliano, chi ha il potere di sopprimere la libertà di una persona deve vedere ispirata la propria azione a un criterio di saggezza, oltre quello di applicare le norme rigidamente e deve tener conto che quando si giudica ci sono sempre degli uomini”.