Roma, (askanews) – “La massoneria ha il ruolo che aveva ieri, che ha oggi e che avrà domani: è un’associazione che tutela il libero pensiero e cerca di fare il bene dell’umanità”. Così Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (Goi), la principale organizzazione massonica italiana con 23 mila aderenti, risponde in questa videointervista ad Askanews sull’identità e il ruolo della massoneria oggi.
Sul rischio che i massoni, per esempio alti burocrati, abbiano una “doppia dipendenza”, cioè risppondano ai loro capi massoni anche in contrasto con i loro doveri d’ufficio, come accaduto all’epoca della Loggia P2 di Licio Gelli, Bisi risponde: “Tutti i massoni devono rispettare la Costituzione italiana, quindi l,e leggi. Non c’è una doppia dipendenza. La Loggia P2 è una pagina nera nella storia del Grande Oriente d’Italia: era nata al suo interno, ma poi aveva deviato. E che aveva deviato se ne accorsero anche i vertici del Grande Oriente , chei espulsero colui che l’aveva fatta deviare”.
Per quel che riguarda le attività del Goi, Bisi risponde:”La nostra è un’attività rituale, perché anche se può sembrare strano i fratelli vanno in loggia, indossano il grembiule e i guanti, accendono tre candele, che rappresentano la bellezza, la forza e la sapienza e svolgono i loro lavori, dove si parla uno alla volta e questo significa fare anche educazione civica. Poi ci sono attività rituali, convegni pubblici e attività di solidarietà: abbiamo dato borse di studio ai giovani delle zone terremotate, abbiamo laboratori odontoiatrici dove nostri fratelli curano gratuitamente chi non può permettersi le cure, a Milano nostri fratelli hanno fondato l’associazione “Il pane quotidiano” che fornisce pasti ai poveri e ad Arezzo gestiamo il Banco alimentare.
“Si diventa massoni solo per cooptazione: è la loggia che deve accettare la richiesta di adesione, che oggi si può fare anche via internet (www.grandeoriente.it). Il percorso di avvicinamento è lungo e non facile. Per me è durato 4 anni”. Quanti massoni ci sono in Parlamento? “Del Goi non mi risulta che ci siano massoni attivi. Ha fatto scalpore la notizia che ci fosse un massone, che però era andato in sonno, secondo le nostre costituzioni, prima della candidatura”.
C’è infine un contenzioso col Senato, per Palazzo Giustiniani, oggi residenza del presidente del Senato, che era la vecchia sede del Goi: “A dire il vero – conclude Bisi – il contenzioso si era risolto negli Anni Ottanta, con la firma di un accordo tra il Senato e il Goi. Palazzo Giustianiani, che avevamo acquistato all’inizio del Novecento, ci venne confiscato dal Fascismo e la Repubblica ce lo ridette e poi ce lo ritorlse con l’inganno. Per concludere il contenzioso e la vertenza giudiziaria, il Senato s’impegnò per iscritto a darci 140 metri quadri dentro Palazzo Giustiniani per realizzarvi il Museo della Massoneria. Ma a quell’accordo non è mai stata data esecuzione. E noi stiamo ripartendo all’attacco.”