POL:Governo
2018-05-23 13:25
Governo:appello Goi a Mattarella contro clausola antimassoni
Prevista nel ‘contratto’; Bisi, è ‘incostituzionale’
ROMA
(ANSA) – ROMA, 23 MAG – “Il contratto stipulato tra Di Maio e Salvini contiene una clausola, dell’esecutivo non possono far parte i massoni. Facciamo un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché tuteli i cittadini italiani al di là delle appartenenze culturali o filosofiche. Questa clausola è antidemocratica e incostituzionale”. Lo ha detto il Gran Maestro Stefano Bisi che dal 2014 guida il Grande Oriente d’Italia durante una conferenza alla sede della Stampa Estera. Il Grande Oriente d’Italia è stato fondato nel 1805 ed è un’istituzione massonica che oggi conta di 23mila iscritti distribuiti in oltre 850 logge. “Impedire la partecipazione dei massoni al governo avrebbe significato, all’epoca, escludere personalità come Giuseppe Garibaldi, Salvatore Quasimodo, Ernesto Nathan – ha aggiunto Bisi – Siamo qui oggi per esprimere un messaggio di preoccupazione per questa situazione, così come hanno fatto per noi anche alcune Grandi logge estere, dalla Spagna all’Argentina al Montenegro”. Per il Gran Maestro “quando si comincia a perseguitare la massoneria suona un campanello d’allarme: Il 26 settembre 1925, il fascismo mise fuori legge i massoni. Poi toccò ai giornalisti e ai partiti democratici. Sono due anni che denunciamo un pericoloso clima e siamo fiduciosi che il presidente Mattarella possa tutelare tutti e anche noi, anche perché i massoni del Grande Oriente d’Italia – spiega, in una nota – giurano solennemente fedeltà alla Repubblica Italiana. Lo fanno sulla Carta Costituzionale e s’impegnano a rispettarne le norme e le leggi”. Bisi spiega che “il pregiudizio che ci accompagna viene spesso da chi non ci conosce. Ma noi facciamo molte iniziative culturali e filantropiche e ricordo che l’emblema della Repubblica italiana è stato disegnato ad un massone, Paolo Paschetto”. E a chi gli chiedeva il motivo per cui due anni fa, quando la Commissione antimafia guidata da Rosy Bindi chiese di avere l’elenco degli iscritti di Calabria e Sicilia, il Grande Oriente d’Italia li negò, Bisi risponde: “Volevamo tutelare la privacy dei nostri iscritti”. (ANSA).