Sicilia. I deputati dovranno dichiarare se sono massoni. Primo caso in Italia. Per il Grande Oriente la norma va contro la Costituzione/Italia Oggi

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DISEGNO DI LEGGE APPROVATO DALLA COMMISSIONE AFFARI ISTITUZIONALI DELL’ASSEMBLEA SICILIANA I deputati dovranno dichiarare se sono massoni. Primo caso in Italia. Per il Grande Oriente la norma va contro la Costituzione DI FILIPPO MERLI La Sicilia chiude il compasso. E avvia l’iter per obbligare i deputati e gli assessori regionali a dichiarare la loro eventuale appartenenza a una loggia massonica. Il disegno di legge, primo e sinora unico in Italia, è stato presentato dal parlamentare siciliano e presidente della commissione regionale Antimafia, Claudio Fava. Il testo è stato approvato all’unanimità dalla commissione Affari istituzionali e a settembre sarà sottoposto all’Assemblea regionale siciliana. Se per Fava si tratta di un «passo avanti nella direzione della trasparenza istituzionale», per il Grande Oriente d’Italia «è un grave atto antidemocratico». Lo scorso novembre, Fava, 61 anni, si è candidato a governatore dell’isola con la lista Cento passi, che raccoglieva varie anime della sinistra. Approdato nel parlamento siciliano, in maggio è stato eletto presidente dell’Antimafia regionale con 11 voti su 12. Il disegno di legge che impone ai deputati e agli esponenti della giunta regionale di dichiarare se fanno parte della massoneria, invece, risale a dicembre. Dopo l’approvazione della commissione Affari istituzionali sarà il parlamento siciliano a doversi pronunciare sul ddl. Ha spiegato Fava. «I recenti fatti di cronaca dimostrano quanto sia necessaria e indifferibile una norma che consenta a tutti gli elettori un giudizio compiuto e consapevole su amministratori ed eletti». Fava, in particolare, fa riferimento all’ex deputato regionale dell’Udc, Onofrio Fratello, arrestato all’inizio di luglio per presunta intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta. Secondo Repubblica Palermo, Fratello avrebbe avuto contatti con la loggia Scontrino Iside 2, già finita al centro di inchieste su mafia e massoneria negli anni 80. Per il grande maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, il disegno di legge presentato da Fava è un «atto illegittimo e anticostituzionale che, dietro la bandiera di una strumentale pseudo trasparenza istituzionale da garantire, nasconde solo ed esclusivamente una profonda e radicata massofobia». «Non ci risulta che ci siano stati e ci siano associazioni, club, partiti, circoli e quant’altro di cui si pretende a tutti i costi la messa in piazza delle proprie intime peculiarità», ha aggiunto Bisi. «Che solo i massoni debbano farlo, come vuole l’onorevole Fava, appare quantomeno discutibile sul piano giuridico e morale, e denota il poco commendevole intento di marchiare gli affiliati alla massoneria». °Riproduzione riservata-.



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