Gabriele d’Annunzio nella letteratura, nella politica e in Versilia
L’incontro che rientrava nel ciclo di conferenze *La Versilia fra movimenti letterari e letterati” ha visto la presenza di un pubblico assai numeroso che ha potuto assistere ad un piacevole e comprensibile pomeriggio di alto valore culturale.
E’ questo il tema del XIII incontro pubblico dedicato alla figura di Roberto Mei ed organizzato dalle Logge di Viareggio “Felice Orsini” e “Dante Alighieri”, nel pomeriggio di venerdi 24 agosto presso la sede massonica di via Monte Sumbra.
Dopo i saluti di benvenuto dei Maestri Venerabili delle due Logge e quello del Presidente del Collegio Toscano, Francesco Borgognoni, Gianmichele Galassi, moderatore della serata, ha introdotto l’argomento citando i tratti massonici di d’Annunzio ben evidenti nei valori espressi nella “Carta del Carnaro“, costituzione scritta da Alceste De Ambris e rielaborata dallo stesso d’Annunzio, ove fra le altre cose si sanciscono diritti inusuali per il periodo: dall’Habeas Corpus, alla “sovranità collettiva di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di classe e di religione” sino alla formazione de “l’uomo libero” e la preparazione “del regno dello spirito, pur nello sforzo del lavoro”, mettendo infine “alla sommità delle sue leggi la coltura del popolo”. Conclude parafrasando Oscar Wild che si chiedeva se la nebbia fosse esistita sul Tamigi prima che Turner la dipingesse, chiedendosi se la Versilia sarebbe quella di oggi se non vi fossero stati D’Annunzio e la Duse.
Per tracciare il profilo letterario, politico e il suo legame con la Versilia Galassi passa poi la parola ai relatori. Il primo è il giornalista e scrittore Adolfo Lippi che con una accorata e passionale relazione accende l’interesse del pubblico presente sulle gesta del “Vate” ed i suoi rapporti con il territorio ed i personaggi di quei luoghi ameni. La professoressa Simona Costa, ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università Roma Tre, citando le sublimi opere del Poeta fa una dotta panoramica incentrata sui sentimenti provati e l’influsso su d’Annunzio che quella terra destò in lui, rendendo una precisa e puntuale rappresentazione di “D’Annunzio, il periodo versiliese” .
Il professor Umberto Sereni, ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Udine, dal canto suo riesce a tratteggiare la figura di d’Annunzio con particolare riferimento alle testimonianze di Vanni, fornendo molte notizie poco conosciute ed alcune addirittura inedite.
Dopo i brevi interventi di Carlo AlbertoMelani, Presidente del Collegio Ligure, e del Gran Maestro Onorario Massimo Bianchi, Galassi passa la parola al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, per le conclusioni.
Bisi apre ricordando come nella tragedia di Genova che ha segnato il mese di Agosto, le manifestazioni di solidarietà ne rappresentino il lato positivo, migliore, e accenna al fatto che il Grande Oriente, già prima del tragico evento, si fosse impegnato per un contributo al Museo mazziniano di Genova che come molte altre realtà del genere soffre non poco la mancanza di risorse: bisogna considerare che proprio in quella sede è presente un documento quantomai suggestivo quale la prima bozza del “Canto degli Italiani” di Mameli. Richiamando alla memoria uno dei maggiori valori massonici afferma come sia necessario “quando si vedono delle persone che soffrono tendere immediatamente la mano” lasciando a dopo la discussione su come risolvere il problema. Il pomeriggio di Viareggio -continua- serve a dimostrare, se ce ne fosse il bisogno, come le sedi massoniche siano centri aperti alla cultura ove è ancora possibile incontrarsi per esprimere liberamente ed ordinatamente la propria opinione, attirando ancora – come sempre avvenuto negli ultimi tre secoli – gli intellettuali e gli esperti di alto profilo culturale.