Il 6 luglio la loggia fiorentina Domizio Torrigiani (111) celebra 110 anni di vita con una tornata rituale alle ore 19 presso il Grand Hotel Mediterraneo (Lungarno del Tempio). Sarà presente il Presidente circoscrizionale della Toscana, Francesco Borgognoni. L’anniversario importante si accomuna a un nome di grande valore e rispetto nella storia del Grande Oriente d’Italia, quello di Domizio Torrigiani, il Gran Maestro che dal 1919 e durante l’avvento del fascismo al governo, visse il periodo più travagliato della Massoneria italiana: prima con la messa fuori legge dell’istituzione nel 1925 e poi con la sua personale condanna a confinato politico a Lipari e a Ponza. Morì nel 1932, cieco, malato e stremato dagli eventi. I Liberi Muratori italiani rifugiati all’estero, alla sua morte, gli resero omaggio commosso con una lettera circolare inviata a tutte le Comunioni massoniche del mondo, non poche delle quali, nei loro messaggi di condoglianze al Grande Oriente, fanno esplicito riferimento alla persecuzione messa in atto dal fascismo nei confronti di quello che nella stampa massonica internazionale viene definito “Il Gran Maestro Martire”: colui che con il suo sacrificio aveva testimoniato la fedeltà dei massoni italiani al trinomio Libertà – Eguaglianza – Fratellanza di cui i regimi totalitari del Novecento, e il fascismo italiano tra essi, costituirono l’antitesi radicale.