Un inedito percorso alla comprensione dell’Inno alla Gioia, espressione melodiosa di pace e fratellanza, quello che hanno avuto l’occasione e il privilegio di compiere guidati dal musicologo Quirino Principe gli ospiti del Grande Oriente d’Italia riuniti nel parco del Vascello per celebrare il XX Settembre. Un’esperienza davvero unica tra musica, storia e poesia. Un viaggio ermeneutico e anche magico sulle note e le parole dell’ode che il poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Schiller scrisse nell’estate del 1875 e che è conosciuta in tutto il mondo per essere stata usata da Ludwig van Beethoven come testo della parte corale del quarto e ultimo movimento della sua Nona Sinfonia. Si tratta di una lirica nella quale la gioia è intesa non certo come semplice spensieratezza e allegria, ma come risultato a cui l’uomo giunge seguendo un percorso graduale, liberandosi dal male, dall’odio e dalla cattiveria. L’inno dunque appare una marcia gioiosa, luminosa e festosa nella sincera speranza che possa accompagnare l’Uomo nel corso della vita….
Nel 1972 il Consiglio d’Europa ha adottato il tema di Beethoven come proprio inno (privo del testo scritto). Nel 1985 lo stesso ha fatto l’Unione Europea. Il brano nel linguaggio universale della musica, vuole esprimere gli ideali di libertà, pace e solidarietà. “Come l’opera mozartiana Die Zauberflöte è, per eccellenza, l’opéra maçonnique nella storia del teatro musicale d’Occidente, ha spiegato Principe, così la Nona Sinfonia di Beethoven è per eccellenza, nel genere sinfonico, il supremo omaggio reso dal suo autore alla tradizione massonica. Lo mostrano gli eloquenti contrassegni musicali presenti nella partitura”. “Ma lo sforzo di decifrazione – ha spiegato – è superfluo se consideriamo il Finale della Nona Sinfonia. Qui, il testo di Friedrich Schiller, affidato ai solisti e al coro, è dichiaratamente massonico. Da un lato, esso è interamente dominato dalle grandi idee di fratellanza universale, di concordia fondata sulla Ragione, di empatia sociale, di giustizia fondata sulla libertà di pensiero. Dall’altro, illustri immagini archetipiche sottolineano quell’appartenenza: le stelle, le costellazioni, il felice lancio di dadi affidato per metà al Caso (o al Destino) e per metà all’intelligenza umana, la sfera, il cannocchiale, la ente della verità…”
“Nel suo mirabile libro L’invenzione della Gioia, Alberto Basso – ha riferito il musicologo – esclude comunque Schiller dal novero dei Freimaurer affiliati e dichiarati, eppure è innegabile che sul testo schilleriano dell’ode An die Freude (originariamente An die Freiheit…!) abbia esercitato un’influenza decisiva il teorico di un’interpretazione interamente massonica della civiltà occidentale”. Quirino Principe nei corsi superiori di Musicologia del Conservatorio di Milano, all’Università di Trieste (Storia della musica moderna e contemporanea, 2000-2005), all’Università di Roma Tre (Filosofia della musica, 2005-2011). Attualmente è docente di Drammaturgia musicale nell’Accademia per l’Opera di Verona, e Storia della Musica nell’ambito del Master di Editoria e Produzione musicale in atto presso l’Univerità IULM di Milano. Fra i suoi libri: Mahler (Rusconi, 1983), Strauss (ivi, 1989)¸ L’o-pera tedesca 1830-1918 (L’Epos, 2004), Musica (Electa, 2010), Wagner e noi: “Lohengrin” (Jaca Book, 2012), L’umano atterrito dal soprannaturale: “Tannhäuser” (Jaca Book, 2013), I quartetti per archi di Beethoven (Jaca Book, 2014), Musica, eco di Lucifero (GP Publ, 2016). Poesie: Il libro dei cinque sentieri (Scheiwiller, 1973, Premio “Sebeto” 1974), Aion, dopo Assenzio (Fiorina, 2016). È autore di molti melòloghi, tutti più volte eseguiti con lui stesso come voce recitante.. Autore di molti saggi e testi teatrali, traduttore d’innumerevoli testi poetici, narrativi e saggistici dal tedesco e da altre lingue, ha ricevuto numerosi riconoscimenti. E’ stato anche il curatore (1970) dell’edizione italiana del Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien. Dal 1992, collabora al supplemento culturale del «Sole 24 Ore». Dal 2010, è titolare della rubrica “Classicblog” nella pagina finale del mensile «Classic voice» (Milano). Ha ricevuto nel 1996, dal presidente della Repubblica d’Austria, la Croce d’Onore di 1a Classe. Nel 2009 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Italiana cava-liere “litteris et artibus”.
Magnifica lezione. Se fosse possibile avere la registrazione sarei grato.
Lectio magistralis di straordinaria bellezza. Mi piacerebbe moltissimo poter avere la registrazione per farka vedere/ascoltare a tutti i miei Fratelli che non erano al Vascello.
serata straordinaria in tutto, resa ancora più speciale dalla meravigliosa lezione di Quirino Principe. Sarebbe meraviglioso poter rivederla online per riascoltare, anche per chi non è potuto essere presente di persona
A breve la lezione del professor Principe sarà disponibile sul sito e su YouTube
Grazie per aver reso disponibile il video della raffinata relazione del Prof. Quirino Principe. Ho rilevato complimenti sentiti, per lo spessore culturale dell’intervento, anche tra gli ospiti esterni all’istituzione.
Ho visto il video grazie, purtroppo non potevo essere presente:ma conosco da anni Quirino Principe e so dei suoi interessi esoterici, e non pensavo che alla sua età potesse avere quella verve e comunicativa da affascinare i profani (di musica s’intende in questo caso!) fischiettando, cantando, divagando alternando boutade e e serietà assoluta in italiano tedesco latino…svelando il messaggio massonico del quarto tempo della Nona ( e anche degli altri tempi) ! Quando la scienza si rende comprensibile a tutti è una vera Gioia!