XX Settembre. L’Inno alla Gioia nella lezione di Quirino Principe | video

“Schiller e Beethoven, la Gioia della Libertà” è il titolo dell’incontro con il musicologo Quirino Principe – realizzato il 22 settembre, al Vascello, nell’ambito delle celebrazioni del Grande Oriente per il XX Settembre e l’Equinozio d’Autunno – che ha offerto un percorso alla comprensione dell’Inno alla Gioia, espressione melodiosa di pace e fratellanza universale.

L’ode fu composta dal poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Schiller nell’estate del 1785 e pubblicata l’anno successivo sulla rivista “Thalia”. Ma è conosciuta in tutto il mondo per essere stata usata da Ludwig van Beethoven come testo della parte corale del quarto e ultimo movimento della sua Nona Sinfonia, selezionando alcuni brani e scrivendo di suo pugno una introduzione. “Come l’opera mozartiana Die Zauberflöte è, per eccellenza, l’«opéra maçonnique» – spiega Quirino Principe – nella storia del teatro musicale d’Occidente, così la Nona Sinfonia di Beethoven è per eccellenza, nel genere sinfonico, il supremo omaggio reso dal suo autore alla tradizione massonica”. Per il musicologo, nel Finale dell’opera, “il testo di Friedrich Schiller, affidato ai solisti e al coro, è dichiaratamente massonico. Da un lato, esso è interamente dominato dalle grandi idee di fratellanza universale, di concordia fondata sulla Ragione, di empatia sociale, di giustizia fondata sulla libertà di pensiero. Dall’altro, illustri immagini archetipiche sottolineano quell’appartenenza: le stelle, le costellazioni, il felice lancio di dadi affidato per metà al Caso (o al Destino) e per metà all’intelligenza umana, la sfera, il cannocchiale, la “lente della verità”. La melodia composta da Beethoven (ma senza le parole di Schiller) è stata adottata come Inno d’Europa dal Consiglio d’Europa nel 1972, e in seguito dell’Unione europea. Nel linguaggio universale della musica, esso vuole esprimere gli ideali di libertà, pace e solidarietà e non intende, va detto, sostituire gli inni nazionali dei paesi membri, ma piuttosto celebrare i valori che essi condividono. Viene eseguito nelle cerimonie ufficiali che vedono la partecipazione della Ue e in generale a tutti i tipi di eventi a carattere europeo.



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