Un pubblico attento e numeroso ha gremito la sala del Castello di Baccaresca di Gubbioin occasione dell’incontro “Chiesa e Massoneria: un dialogo possibile?”organizzato dal circolo Acli Ora et Labora di Fossato di Vico e dalla Massoneria umbra del Grande Oriente d’Italia. Un binomio decisamente inedito per quello che la storia ha scritto e raccontato nel cammino distante e spesso ostile tra Chiesa e mondo massonico. Che non esclude però, oggi, in epoca di profonde trasformazione, quanto meno la volontà di un dialogo: un approccio che è stato il motivo dell’iniziativa, come confermato dal presidente del circolo Acli Sante Pìrrami.
Presenze istituzionali quelle del sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti, del sindaco di Fossato di Vico Monia Ferracchiato, e della vicepresidente delle Acli provinciali Marta Ginettelli. Il presidente Pirrami ha ricordato com’è nata l’idea di questo progetto pensato circa un anno fa dopo che un membro del Grand Oriente d’Italia aveva incontrato i ragazzi della scuola di Fossato di Vico trattando il tema del Risorgimento italiano ed il ruolo della Massoneria in questo periodo storico.
Interessante anche l’intervento di Luca Nicola Castiglione, presidente del collegio dei Maestri Venerabili dell’Umbria, che ha elogiato la ferma volontà del circolo fossatano di organizzare questo incontro di studio, richiamando anche precedenti positive esperienze in altre zone d’Italia. Il presidente Castiglione ha anche ricordato come possano nascere iniziative di solidarietà dalla collaborazione comune.
Un pomeriggio fertile sul piano intellettuale anche per la presenza della chiesa valdese. Del rapporto tra cristianesimo e massoneria visto dal punto di vista evangelico, infatti ha trattato Pawel Andrzej Gajewsi. Il professore di origine polacca, pastore della chiesa evangelica valdese, ha spiegato come la massoneria abbia un rapporto complesso con le religioni. Non si definisce come una religione, non è ostile ad essa ma non ne favorisce e promuove nessuna. Tutte le obbedienze massoniche regolari vietano di trattare temi religiosi durante i lavori ordinari, ma nei numerosi rituali massonici codificati si possono individuare elementi che sono presi in prestito da alcune tradizioni religiose.
La proposta massonica può considerarsi come spirituale laica, non si pone in alternativa alle religioni, ma è invece un percorso complementare che non esclude a priori, ma anzi forse valorizza, l’appartenenza di un individuo ad una comunità di fede.
Sul tema della inconciliabilità nel codice di diritto canonico ha relazionato i presenti l’Avv. Fabio Amici che con un lungo excursus storico ha ripercorso la posizione della Chiesa nei confronti della Massoneria, che fin dalla sua nascita nei primi del 700, è stata vista come un pericolo dai vari Stati ed anche da quello Vaticano.
I temi principali che rendono inconciliabili i due mondi sono: il relativismo, il materialismo, il deismo, la segretezza ed il vincolo di obbedienza, concetti che la Chiesa ritiene insormontabili ma che invece possono trovare delle chiare spiegazioni se si affrontano senza preconcetti ed attraverso un dialogo costruttivo, come confermato dal Gran Maestro del Grand Oriente d’Italia, Stefano Bisi.
Il mondo cattolico è stato degnamente rappresentato da Don Gianni Giacomelli, Priore di Fonte Avellana, che con il consueto eloquio pungente ha dato delle chiavi di lettura importanti sul tema dell’inconciliabilità o meno dei due mondi.
Con questo incontro dunque si è tentato di aprire un pertugio che ACLI e Massoneria auspicano possa diventare un portone fra due mondi che possono tornare a dialogare in modo aperto, ascoltandosi vicendevolmente.
http://www.trgmedia.it/-quot-Chiesa-e-Massoneria-dialogo-possibile-quot-in-tanti-al-convegno-ACLI-a-Baccaresca-Stasera/news-102955.aspx