Una tornata rituale per il Solstizio d’estate si è tenuta il 23 giugno a cura della Loggia ‘Fede e Lavoro’ di Perugia nel Tempio templare di San Bevignate della città, l’unico costruito in Italia dai monaci guerrieri. Un luogo, ricco di fascino intitolato al misterioso santo del capoluogo umbro, un eremita vissuto nella prima metà del 500, che ha dedicato la sua vita alla preghiera aiutando non solo con la parola tutti coloro che venivano a lui. Il Santo Bevignate, mai riconosciuto come tale dalla Chiesa, fu canonizzato in forma laica con una delibera dei Priori delle Arti intorno alla metà del 1400, per dare soddisfazione alle continue e pressanti richieste del popolo perugino. Da allora la ricorrenza si celebra il 14 di maggio, giorno della sua presunta morte. La chiesa e tutto il complesso adiacente, oggi in parte di proprietà privata, furono costruiti intorno alla metà del 1200, dai Cavalieri dell’Ordine del Tempio, arrivati nell’area dall’attuale Civitella D’Arna, dopo, pare, un conflitto con i Benedettini. La chiesa è costruita con un asse Est-Ovest, Abside ad Oriente e Facciata ad Occidente. Il portale d’ingresso è ricco di motivi simbolici di grande interesse, riporta scolpito ai due lati il fiore della vita, uno dei quali sovrastato da una rosa a doppio petalo. Un altro portale è privo di simbologia, mentre sulla controfacciata si trovano affreschi su quattro piani, unici al mondo: in basso la grande battaglia, al di sopra il leone, il convento templare, la nave e i pesci, più in alto il libro e il rapace. Tutti elementi per una riflessione sulla condizione umana, tappe di un percorso iniziatico, i gradini della scala celeste verso la Luce.