Un massone protagonista della Storia. E’ stato annunciato con questo sottotitolo il convegno “Meuccio Ruini, dalla Grande Guerra alla Carta Costituzionale” che si è tenuto il 19 gennaio nella Casa della Musica di Parma con il patrocinio del Comune su iniziativa dell’Università Popolare e del Collegio dell’Emilia Romagna del Grande Oriente d’Italia. Un’occasione per rendere omaggio e ricordare questa straordinaria figura di intellettuale e libero muratore che fu tra i padri fondatori della nostra Repubblica e presentare i suoi “Diari e Memorie dal fronte (1915-1918), un volume edito da Mattioli 1885 a cura di Giovanni Fontanesi, con la prefazione di Marieli Ruini, nipote dell’autore, e l’ introduzione ampia e dettaglia di Fiorenzo Sicuri. Un libro importante, che contiene resoconti, annotazioni, considerazioni politiche, note di costume e letterarie, appunti sul paesaggio agrario e idro-geologico delle province coinvolte nel conflitto, riflessioni sulla cattiva organizzazione dell’esercito, proposte di riforma, e molte osservazioni in cui prevale l’angolo di visuale del tecnico dell’amministrazione.
Documenti, dai quali emerge il ritratto inedito di un intellettuale, che è stato tra le personalità della storia del Novecento che hanno maggiormente inciso nella vita nazionale italiana, pur mantenendosi sempre, accuratamente, distante dai riflettori.
A parlare a tutto campo dell’esperienza umana e civile di Ruini, dello spirito e degli ideali che caratterizzarono la sua vita, del suo prezioso lascito politico, a raccontare Ruini anche oltre la tragica esperienza del primo grande conflitto mondiale, che è argomento del libro, oltre a Sicuri che ne ha tratteggiato un ritratto a 360 gradi nel suo intervento “Mito di Garibaldi, partito radicale, Massoneria e Grande Guerra: l’itinerario di Meuccio Ruini”, Marco Cuzzi (“Il sesto partito del Cnl. La democrazia del lavoro di Meuccio Ruini”), il presidente dell’Università Popolare Italo Comelli (“L’università Popolare e Meuccio Ruini nella Grande Guerra”). Al tavolo con i relatori la nipote di Ruini, profonda conoscitrice degli scritti di suo nonno, il Gran Maestro Stefano Bisi e il presidente circoscrizionale dell’Emilia Romagna, Mario Martelli, nel ruolo di moderatore.
Nato a Reggio nell’Emilia, la città del Tricolore, il 14 dicembre 1877 e spentosi a Roma il 6 marzo 1970, Ruini, come è stato ricordato, venne iniziato in Massoneria nel 1901 a Roma nel Grande Oriente d’Italia con sede nella capitale. Testimone di grandi cambiamenti, dalla crisi dello stato liberale ai due conflitti mondiali alla Resistenza e alla nascita dello stato repubblicano, partecipò alla prima Guerra Mondiale, dove si conquistò una medaglia d’argento, e intensa fu la sua attività politica: eletto deputato nelle file radicali, fu anche responsabile di vari dicasteri, si oppose all’avanzata del fascismo, partecipò alla lotta clandestina al regime, alla Resistenza, fece parte della Consulta Nazionale, fu presidente del Consiglio di Stato prima e dopo la seconda guerra mondiale, presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, senatore e poi senatore a vita.
Il suo nome è tuttavia legato alla nascita della Repubblica italiana per essere stato eletto nell’Assemblea Costituente e aver presieduto la Commissione dei 75 istituita il 15 luglio 1946 con il compito di redigere la Costituzione. La sua relazione presentata a conclusione dei lavori, è ancora oggi di grande attualità per i giuristi in ogni suo aspetto: in tema di sovranità, economia e assetto istituzionale, lavoro.
Durante l’incontro anche un intermezzo musicale con brani Ildebrando Pizzetti, Maurizio Cadossi al violino e Lucio Cuomo al pianoforte.
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