Che differenza c’è tra intelligenza naturale e artificiale, e a quali sviluppi futuri può portare la possibilità di modificare geneticamente gli esseri umani?
di Davide Gasparotto – 24 gennaio 2019
“Per chi è superiore geneticamente il successo è più facile da raggiungere… ma non è affatto garantito”, dice Vincent Freeman in “Gattaca”, e sarebbe interessante un suo intervento in materia, anche perché il tema torna sotto i riflettori: dopotutto, non esiste un gene per il destino. Al Teatro Miela di Trieste, scienza ed etica si incontrano per definire fino a dove l’una può limitare l’altra: Trieste si prepara infatti a diventare capitale della scienza anche affrontando, sabato 2 febbraio alle 15, per iniziativa questa volta del Grande Oriente d’Italia, un argomento spinoso e – forse anche per questo – affascinante come l’eugenetica e le ultime innovazioni nel campo dell’intelligenza artificiale. È il tema, infatti, della conferenza “Tecnoscienza e Tecnocoscienza: l’etica nelle nuove frontiere dell’IA e dell’eugenetica”.
Recenti innovazioni come la terapia genica e la diagnosi di malattie genetica in utero, se da un lato aprono nuovi orizzonti per il progresso della medicina e fanno sperare nella definitiva sconfitta di malattie ancora incurabili, dall’altro prestano il fianco a dilemmi filosofici. Uno su tutti: è moralmente giusto manipolare il materiale genetico umano? La conferenza al Teatro Miela, lungi dall’arrivare a una soluzione definitiva, vuole far incontrare, idealmente, diavolo e acqua santa, dando spazio a voci edotte in materia per comprendere al meglio le ragioni di entrambe le parti.
Gli esperti che interverranno, moderati dal professore del Dipartimento di Matematica, Informatica e Fisica dell’Università di Udine, Francesco Zucconi, saranno ospiti di prim’ordine: Serena Zacchigna (responsabile Gruppo di Ricerca Biologia Cardiovascolare, Università degli Studi di Trieste e International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology ICGEB), Ugo Volli (professore Ordinario di semiotica del testo, direttore CIRCE Centro interdipartimentale di Ricerca sulla comunicazione, Coordinatore – Indirizzo in semiotica e media – del dottorato in Lettere presso l’Università di Torino), e Gian Luca Foresti (professore Ordinario di Informatica, Direttore del DMIF dell’Università di Udine). Le conclusioni in coda alla conferenza saranno del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia stesso, Stefano Bisi. Moderatore: Francesco Zucconi.